La borsa diventa giacca L’idea trend dell’anno è di 2 creative abruzzesi

Si chiama GH24 l’innovativo prodotto nato studiando il kway «Rivediamo la moda secondo i canoni dell’industrial design»

PESCARA. La passione per il design e la voglia di rendere agli altri (ma anche a se stessa) la vita più semplice. Monica Alegiani è una industrial designer, si occupa dell’ideazione e dello sviluppo di prodotti di largo consumo e lo fa in Abruzzo.

Dopo molto viaggiare, la fucina creativa non poteva che essere la sua terra, e la sua base operativa Silvi, in provincia di Teramo. Dal cappello magico di questa giovane di talento sono già usciti prodotti innovativi che hanno fatto il giro del mondo, come la cuffia da piscina Smart Cap, facile da usare. Con la stessa ottica, Monica e la collega Antonia Pace hanno dato vita alla “Giacca24”, una innovativa borsa da lavoro che diventa una comoda giacca da indossare. Chiediamo alla creativa abruzzese come è nata questa idea.

Di che si tratta e come funziona la Giacca 24?

«È una borsa 24ore che oltre a svolgere la sua normale funzione di contenimento, si trasforma in cinque secondi in una giacca antipioggia, continuando a contenere tutti gli oggetti riposti all’interno. Una zip percorre perimetralmente la borsa a tracolla, aprendola si dischiude la giacca. Spostando la tracolla la borsa può diventare anche uno zaino. Sembra un gesto magico».

Da dove nasce l'idea?

«Dalla volontà di ripensare la moda secondo i canoni dell’industrial design, con l’obiettivo di dimostrare che si può fare la differenza attraverso l'innovazione. Durante un corso all’Università europea del design di Pescara (dove Monica insegna, ndc), Antonia, che allora era una studentessa, portò ad esempio i deficit riscontrati su alcuni kway. Fu un'osservazione importante così, alla fine del percorso formativo, le proposi di lavorare insieme su questo tema, per capire se potevamo svilupparne un progetto. Dopo un anno di lavoro, oggi abbiamo concepito da zero un nuovo prodotto e fatto due brevetti a tutela della nostra idea».

Quali difficoltà avete incontrato nel realizzare questa idea?

«La difficoltà principale la stiamo vivendo oggi, nel momento in cui il progetto deve trasformarsi in un’attività commerciale o in un’impresa. Tenendo sempre presente la necessità di arrivare sul mercato con un prezzo accessibile».

Avete creato anche un modello per gli amanti della bicicletta.

«È un modello speciale per “urban-bikers”, perché vogliamo promuovere l’utilizzo di mezzi a mobilità sostenibile. Ha delle features particolari pensate appositamente per chi si sposta su due ruote: parti catarifrangenti visibili solo di notte, led luminosi, energy bank per la ricarica di apparecchi elettronici, zip waterproof e tessuto a tre strati».

Dove e quando verrà distribuita la Giacca24?

«Speriamo nel mondo, pensavamo ad un e-commerce ma ci stanno arrivando diverse proposte anche per una distribuzione al dettaglio».

Sei tornata in Abruzzo per rimanerci?

«Ho scelto, dopo tanti anni di assenza, di stare in Abruzzo perché ho capito quanto sia importante avere il sostegno e il supporto delle persone intorno. In questo, l’Abruzzo gentile non si smentisce: in molti mi hanno aiutata, forse con la voglia e la curiosità di vedere succedere qualcosa di diverso».

Il design trova spazio in questa regione?

«Spero di essere la prova del fatto che una buona idea, seguita da un buon progetto, che sappia essere anche un buon prodotto, non conosce confini o territori preferenziali. Mi piacerebbe che un giorno questo prodotto, dopo aver fatto il giro del mondo, possa raccontare da dove è partito.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

« Sto lavorando ad un accessorio per il salvataggio in mare e ad un letto imbottito…lo spunto è trasformarlo!».

Con Giacca24 è nato anche un marchio.

«Sì, il suo nome è GH24. Con questo marchio vorremmo dar vita ad una serie di prodotti che hanno come denominatore comune la trasformazione, la multifunzionalità e la sostenibilità».

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