La notte dei vandali al D'Annunzio

PESCARA

La notte dei vandali al liceo classico: reazioni, condanne e polemiche / VIDEO

Autori individuati dalla questura. Il contenuto del filmato reso noto dal sindaco Masci che annuncia una denuncia "a tutela della città"

E I RAGAZZI DEL CLASSICO RIPULISCONO LA SCUOLA

PESCARA. Urla e cori scomposti e poi, per concludere, una ripresa in cui due giovanissimi urinano contro il portone del liceo classico di Pescara, intitolato a Gabriele d’Annunzio, ma dopo aver millantato con un coretto l’intenzione di dare fuoco alla struttura e bestemmiato. A rendere noto il contenuto di un video diventato virale, che ha attirato l'attenzione delle istituzioni e della polizia postale, è il sindaco Carlo Masci.

L'atto vandalico è avvenuto nella notte ad opera di un gruppetto di ragazzi che si sono ripresi a volto scoperto per autoesaltarsi e hanno poi, con tutta probabilità, diffuso il video. Nelle immagini che mostriamo di seguito i visi dei protagonisti, per ragioni di riservatezza e di tutela, sono stati però oscurati. 

GUARDA IL VIDEO

Il video virale girato nella notte dagli stessi autori degli atti vandalici
Giovanissimi urlano, bestemmiano e infine urinano davanti al liceo d'Annunzio di Pescara

La questura di Pescara ha già individuato i primi nomi dei giovanissimi coinvolti nel raid vandalico della scorsa notte al liceo classico d'Annunzio. Si tratta di studenti del liceo scientifico Da Vinci. Nelle prossime ore vengono ascoltati. La polizia è al lavoro sull'accaduto già dalla prima mattina. I social network ed il video divenuto virale hanno agevolato l'attività investigativa della Digos, consentendo di arrivare rapidamente ai nomi di alcuni dei ragazzi presenti durante il raid.

A ripulire la scuola ci hanno pensato il giorno dopo il raid i ragazzi del Servizio d'ordine del Classico i quali tra l'altro in una nota hanno invitato a non strumentalizzare l’accaduto per fini politici. "Ai rappresentanti del Liceo scientifico “Da Vinci “ - aggiungono - chiediamo lo scioglimento del servizio d’ordine, che non rappresenta i valori e gli ideali di rispetto, condivisione ed amicizia da noi portati avanti da molti anni a questa parte."

Un abbraccio a tutti i ragazzi del “Da Vinci”che non si rivedono in queste persone.

Netta la condanna del gesto da parte del sindaco di Pescara Carlo Masci. «La polizia postale ha tutte le professionalità e le competenza per individuare i vandali ed esagitati che in un video purtroppo virale si vantano di un raid oltraggioso e inqualificabile all’esterno del liceo classico, offendendo profondamente Pescara e i pescaresi», scrive il sindaco Masci in una nota, riferendo di aver visionato due frammenti e di provvedere a «sporgere immediatamente denuncia contro ignoti a tutela della città». «Si tratta con tutta evidenza di giovani e giovanissimi - prosegue la nota del Comune - all’apparenza sotto effetto di alcool o sostanze psicotrope, assai probabilmente in orario di coprifuoco, che urlano scompostamente slogan e due di loro si fanno riprendere mentre urinano contro il portale dell’istituto intitolato a Gabriele d’Annunzio dopo aver millantato con un coretto l’intenzione di dare fuoco alla struttura e bestemmiato». «Quanto accaduto è espressione di delinquenza comune con vaneggianti, folli e vergognose venature politiche condite da parole blasfeme. Pescara non merita tutto questo. Nel sistema anglosassone, una volta individuati, i responsabili sarebbero condannati a frequentare le lezioni proprio nella scuola da essi offesa. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per combattere l’ignoranza, l’incultura e l’emarginazione da cui si originano questi episodi di intolleranza e di prevaricazione. Che vanno condannati con fermezza da tutti, senza “se” e senza “ma”». 

«Esprimo tutta la mia costernazione di fronte all'accaduto e la mia più profonda solidarietà alla collega del liceo classico D'Annunzio, professoressa Antonella Sanvitale, alla comunità scolastica intera e alle famiglie», interviene la dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci, Nora Ruggieri, dopo il raid vandalico della scorsa notte da parte da alcuni suoi studenti postato in un video divenuto virale sui social. La preside prescisa che il fatto «è stato condannato anzitutto dagli studenti del liceo scientifico Da Vinci, offesi in prima persona che alcuni compagni si siano comportati in modo così vergognoso. C'è la condanna da parte delle famiglie degli studenti che, assieme alla scuola, contribuiscono ogni giorno alla crescita formativa dei ragazzi. Il Consiglio di Istituto e il personale scolastico condannano il gesto che, seppure qualcuno potrebbe (o vorrebbe) derubricare come "bravata", costituisce un fatto gravissimo». «Si tratta di ragazzi che, per l'età raggiunta, dovrebbero conoscere le regole del vivere civile, aver maturato una conoscenza del passato e del presente, saper discernere ciò che è corretto da ciò che non lo è - aggiunge la dirigente - eppure è bastato poco perché un gruppo di liceali si riunisse, andasse a cena con felpe realizzate appositamente per l'occasione, si riversasse per le strade della nostra Pescara e, tra insulti e apologia al fascismo, vandalizzasse una scuola. Come se ciò non bastasse, nell'era dell'onnipresenza costante sui social, del 'posto dunque esistò, i ragazzi hanno divulgato il video e le foto della serata. Ci siamo interrogati tutti su cosa sia andato storto, come sia stato possibile che, nonostante il lavoro quotidiano che svolgiamo con i nostri figli e studenti, si sia arrivati ad un'azione così meschina ma il fatto rimane e va fermamente condannato».

Ma ci sono anche le polemiche, politiche. In una nota congiunta I Giovani Democratici insieme alla Sinistra Italiana, all'ex sindaco Alessandrini, ad Articolo Uno, alla Coalizione Civica Pescara, al Pd (gruppo consiliare compreso), alla Ginestra, a Possibile Abruzzo, all'Anpi sezione Giuseppe e Renato Gialluca, dichiarano che quanto accaduto al D’Annunzio è una ferita che rimarrà aperta a lungo nella città: "Urinare su una scuola, sulla cultura, sul simbolo della voglia di una generazione di uscire tramite la leva del sapere dal periodo da incubo che stiamo vivendo, è tanto grave quanto squallido. Farlo inneggiando al ventennio più buio della nostra storia e a Mussolini è ancora più deplorevole. Derubricare tutto ciò come una semplice bravata significherebbe non capire che c'è un enorme problema culturale nella pancia del Paese e anche nella nostra città. Per questo azioni del genere non solo vanno sanzionate secondo la Legge dalle Istituzioni ma devono servire a tutte e tutti noi - e soprattutto a quei giovani che le hanno compiute - per interrogarci sul senso profondo del 25 aprile appena trascorso. All’indomani di questa notte di disagio vissuto male, ci stringiamo idealmente alla comunità delle studentesse, degli studenti, dei docenti e delle docenti e dei membri del personale tanto del Liceo D’Annunzio quanto del Liceo Scientifico Da Vinci, infangato dalle azioni di questi individui, e a tutta la cittadinanza pescarese, offesa e mortificata da questa barbarie. Senza memoria non c’è futuro!".

Tuttavia il riferimento al Ventennio e a Mussolini non va giù a Gioventù Nazionale di Pescara e al Dipartimento Pari Opportunità Famiglia e Valori Fratelli d'Italia Provincia di Pescara che interviene così: "I Giovani Democratici, con la tipica capacità manipolatoria che contraddistingue la loro area politica, sono riusciti a strumentalizzare lo scempio consumatosi stanotte dinnanzi al D'Annunzio, per riproporre i loro stantii ragionamenti ideologici sul fascismo e l'antifascismo. Ci si consenta di asserire che quei balordi, non solo non hanno nulla a che fare col fascismo, ma sono anzi la plastica espressione della società moderna di cui la sinistra è artefice e fautrice. Una società in cui la blasfemia è di moda, l'oltraggio incoraggiato, l'edonismo glorificato. La temperanza è invece schernita, l'ossequio e il rigore, vengono pubblicamente delegittimati. Una riflessione dunque va certamente sviluppata, e deve vertere sul vortice di degrado in cui questa società degenerata sta sprofondando. I giovani hanno bisogno di grandi principii da seguire per rifuggire le tentazioni della trasgressione fine a sè stessa. Una società nichilista, relativista ed atea, non può che essere assalita dal caos, dalla violenza e dal degrado".