PESCARA

La protesta esplode in piazza, sabato comitati contro il Comune

Manifestazione del coordinamento “Non nella nostra città”. I motivi: mancanza di partecipazione, peggioramento della qualità della vita e mancanza di visione strategica

PESCARA. Mancanza di partecipazione nelle scelte che riguardano la città, peggioramento della qualità della vita e mancanza di visione per il futuro. Con queste ragioni il coordinamento “Non nella nostra città” scende in piazza a protestare, sabato 25 ore 11 in piazza Sacro Cuore. 

"Ognuno dei comitati e delle associazioni che si sono riuniti in questa iniziativa", si spiega in una lettera indirizza a sindaco e giunta, "ha un problema da porvi: ce l’ha come cittadinanza attiva, partecipe, interessata al bene della propria città. Per questo ci siamo incontrati, per questo uniamo la nostra voce. Nelle singole esperienze, nelle sacrosante doglianze che ci troviamo ad avanzare troviamo dei motivi comuni: che si tratti della cancellazione per il grande parco centrale sulle aree di risulta delle ferrivie o per i piccoli parchi di quartiere; che si parli degli orti urbani o dei viali cittadini; della condizione del commercio, della mobilità, della crisi nell’area centrale o delle condizioni nelle periferie noi riscontriamo alcune importanti questioni che accomunano tutte le vertenze: la mancanza di partecipazione. La partecipazione, cari amministratori, non è fare le conferenze stampa; non è comunicare le decisioni prese, giustificandole alla male e peggio".

Secondo le associazioni, inoltre, si sta assistendo a un peggioramento della qualità della vita: "E’ sotto gli occhi dei cittadini", dicono, "il depauperamento del patrimonio vegetale urbano: gli alberi vengono visti come un fastidio spesso da rimuovere, sempre da maltrattare. I parchi esistenti vengono visti come aree disponibili per ogni altro intervento. Intanto le strade mostrano un livello minimo di manutenzione e la mobilità è oggetto di interventi estemporanei e contraddittori". 

Quello che manca, secondo le associazioni, è anche una visione per il futuro: "Tutti gli interventi sono caratterizzati da scelte caso per caso: si sfasciano un parco o una strada appena aggiustati perché c’è un altro finanziamento o un diverso indirizzo; si decide di costruire sulle aree libere della Riviera sud, incuranti delle prospettive turistiche; si cancella con un tratto di penna il grande parco centrale che i pescaresi attendono da più di trent’anni. Sono solo i maggiori esempi di un metodo di governo nel quale non si vede una direzione chiara, che si tratti della crisi per le aree centrali o del disagio nelle periferie, viste solo come tema di ordine pubblico".