La Riserva naturale ospita 120 profughi

23 Aprile 2022

Il capoluogo vestino diventa modello di riferimento per l’accoglienza, se ne è discusso in un convegno

PENNE. Il modello di accoglienza e la tutela dell’ambiente nella riserva naturale di Penne è stato al centro di un convegno che ha visto la partecipazione, fra gli altri, del prefetto Giancarlo Di Vincenzo. Nella Rete imprese cooperative ambientali del capoluogo vestino vengono ospitati ogni giorno circa 120 persone. Nella struttura del Lapis, dal 2015 sono accolti i rifugiati di guerra provenienti principalmente da paesi asiatici e africani. In 7 anni, nella struttura d'accoglienza, hanno trovato alloggio circa 550 persone provenienti da 24 nazionalità differenti. Ad oggi il Cas Lapis ospita 46 richiedenti asilo: 16 provenienti dal Bangladesh, 2 dalla Nigeria, 1 dall'Iraq, 10 dal Pakistan, 3 dall'Afghanistan, uno dal Senegal, uno dal Burkina Faso, 4 dall'Egitto, 6 dal Nepal, uno dalla Costa d'Avorio e uno dal Venezuela. L'ultima struttura d'accoglienza, presente all'interno della Riserva pennese quella del Cea Antonio Bellini, dopo la convenzione siglata tra Comune di Penne e prefettura, ospita invece 40 profughi ucraini. Principalmente donne e bambini provenienti soprattutto da Kiev e Odessa. «Armonia sociale di comunità e resilienza. Sono questi i concetti cardini del nostro progetto», fa presente il direttore del Cas Bellini, Damiano Ricci. «Sì è creato un processo di integrazione sociale unico in Italia. Dare una mano a queste persone è straordinario, ma straordinario è anche il feeling che si crea con tutto il nostro contesto ambientale ed ecologico», sottolinea il presidente Cogecstre, Fernando Di Fabrizio. «È stato un momento di forte condivisione con la cittadinanza e le associazioni ambientaliste», evidenzia il sindaco Gilberto Petrucci. «Abbiamo lanciato il "modello-Penne": un nuovo modello di integrazione sociale e di tutela dell'ambiente. Le strutture della riserva», aggiunge, «ospitano infatti il Centro diurno per disabili, il Cas per l'accoglienza dei profughi ucraini e dei rifugiati richiedenti asilo politico, coordinato dalla prefettura. In 5 anni abbiamo ospitato oltre 500 persone. Ringrazio la rete delle cooperative che operano all'interno della riserva regionale Lago di Penne». Oltre al primo cittadino di Penne e al prefetto, hanno preso parte al convegno il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, l'assessore all'ambiente del Comune di Vasto, Gabriele Barisano e i sindaci di Farindola, Montebello di Bertona e Villa Celiera. Presenti anche Serena Ciabò dell'Ufficio parchi Regione Abruzzo, Dante Caserta del Wwf Italia, Fernando Di Fabrizio presidente della Cooperativa Cogecstre, Patrizio Schiazza di Ambiente Vita Abruzzo e Giuseppe Di Marco di Legambiente Abruzzo.