Aggressione a marzo su Corso Manthonè, identificati due autori: uno è minorenne

A seguito della violenta aggressione, avvenuta a marzo lungo Corso Manthonè, a Pescara, identificati e denunciati due dei presunti autori
PESCARA. Si tratta di un 20enne e un 16enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, indagati per una tentata rapina ai danni di tre coetanei. Il minorenne è stato sottoposto alla misura cautelare del collocamento in comunità. I fatti risalgono alla notte del 13 marzo scorso quando tre giovani, poco più che ventenni, tutti italiani, vennero affrontati all’esterno di un noto locale notturno della zona vecchia di Pescara, da altrettanti ragazzi, i quali, minacciosamente, dopo aver estratto un taglierino, intimarono loro di consegnare il denaro in possesso. Di fronte al rifiuto delle vittime, gli aggressori reagirono con violenza: due delle tre vittime furono colpite ripetutamente al volto con pugni e calci. Subito dopo, gli aggressori si diedero a precipitosa fuga prima dell’arrivo della pattuglia dei Carabinieri.
I due ragazzi colpiti furono medicati sul posto dai sanitari del 118, per politraumi facciali. L’area, particolarmente frequentata nelle ore serali e notturne, è coperta da un sistema di videosorveglianza. Le immagini raccolte, unitamente alle testimonianze delle vittime, hanno permesso ai militari di risalire all’identità dei presunti responsabili, entrambi residenti in provincia e segnalati in banca dati Forze di Polizia poiché responsabili di altri eventi. Le indagini, avviate per il reato di tentata rapina aggravata in concorso, hanno portato in un primo momento al deferimento in stato di libertà di due giovani alle competenti Autorità Giudiziarie, ordinaria e minorile. Gli ulteriori sviluppi hanno consentito di acquisire elementi che hanno fatto emergere a carico del minorenne responsabilità più gravi che hanno spinto il GIP del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ad emettere, nei suoi confronti, il provvedimento cautelare del collocamento in una comunità educativa. Dopo le formalità di rito, il minore è stato affidato alla struttura, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini proseguiranno per individuare ulteriori complici.