Liceo Marconi, si indaga per due reati: interruzione di pubblico servizio e procurato allarme

foto di Giampiero Lattanzio
Aperto un fascicolo dopo i malori per l’aria irrespirabile, ora la questione potrebbe passare alla Procura minorile
PESCARA. Le indagini su quanto accaduto giovedì scorso nel liceo Marconi, evacuato per la presenza di sostanze che hanno portato cinque persone al pronto soccorso e altre 50 visitate sul posto, sono nelle mani della procura di Pescara e degli investigatori della Digos per individuare i responsabili. Il fascicolo è contro ignoti, con due ipotesi di reato: interruzione di pubblico servizio e procurato allarme. Due ipotesi per giustificare l’apertura del fascicolo, ma che potrebbero anche cambiare in base alle risultanze dell’indagine. E se dovesse emergere la responsabilità di qualcuno degli alunni, tutto l’incartamento dovrà essere trasferito per competenza alla procura minorile dell’Aquila.
Dai primi risultati dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) che ha eseguito i prelievi dell’aria nelle aule dove si è sentita particolarmente l’aria irrespirabile, provocando irritazioni alla gola e malesseri a una sessantina tra studenti e collaboratori scolastici, non ci sarebbero alterazioni delle normali condizioni di salubrità nella composizione dell’aria campionata all’interno del liceo. E quindi non si esclude che possa essersi trattato di una bravata di qualche studente con lo spray al peperoncino o cose simili.
Da qui le ipotesi di reato, di interruzione di pubblico servizio e procurato allarme: una situazione che la mattina di giovedì scorso ha creato il panico fra i 1.600 studenti e da tutto il personale scolastico con il piano di maxi emergenza messo in atto dalla Asl, con 5 ambulanze inviate sul posto, oltre a vigili del fuoco e polizia. Ma stando anche alle verifiche effettuate dalla Provincia, sarebbero state escluse cause da ricondurre a carenze strutturali o ambientali dell'Istituto.
Ieri mattina le lezioni sono riprese non prima di un sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia che hanno dato il via libera per la riapertura della scuola. Intanto proseguono le indagini degli investigatori della Questura per risalire all'autore, o agli autori, di quella che per il momento sembra essere un maldestro sabotaggio.
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