Manoppello, bilancio approvato con opere per 15 milioni di euro

Aumentata l’addizionale Irpef dallo 0,6 allo 0,8 per cento L’assessore Ciammaichella: le risorse sono sempre meno

MANOPPELLO. Il consiglio comunale approva il bilancio di previsione per l’anno in corso e il programma triennale delle opere pubbliche. Un documento programmatorio che movimenta circa 15 milioni di euro. «Un bilancio», commenta subito l’assessore al ramo Romeo Ciammaichella, «che ci ha impegnati molto per la sua compilazione, perché abbiamo dovuto tenere in equilibrio le necessità più impellenti del Comune cercando di mantenere i servizi irrinunciabili per la comunità e le poche, misere entrate che le conseguenze delle politiche economiche e finanziaria dell’attuale governo e di quelli precedenti hanno riverberato sulla nostra amministrazione». Ciammaichella nella sua relazione di presentazione del documento di programmazione economica ha evidenziato i vari passaggi di indebitamento, del patto di stabilità, ha parlato del decreto Monti, i tre elementi tra di loro collegati che fanno emergere il quadro economico in cui versa il comune di Manoppello. «La normativa sulla stabilità», dice, «ha ulteriormente ridotto le percentuali di incidenza delle spesa per interessi rispetto al totale della spesa corrente, e questo ha di fatto ingessato la capacità di investimento del nostro ente per almeno altri tre anni. Ma ciò che delinea maggiormente la gestione finanziaria del comune è il decreto Monti: una norma che interviene con maggiore peso sul lato delle entrate che su quello delle spese». A oggi il fondo sperimentale di riequilibrio stabilisce che la quota di trasferimento per Manoppello sia di 756 mila euro, 16 mila in meno rispetto a Lettomanoppello e 60 mila in meno rispetto a Popoli. «A fronte di questo e dei 400 mila euro di tagli che abbiamo subito in due anni», riferisce Ciammaichella e avendo a disposizione solo due strade da battere, quella dell’addizionale Irpef e dell’Imu, la maggioranza in consiglio ha optato di agire su questi due fronti passando dallo 0,6 allo 0,8 l’addizionale comunale Irpef, e cercando tuttavia di limitare il già forte impatto dell’Imu attestando per quanto riguarda le abitazioni diverse da quella principale l’aliquota all’8,6 per mille. Tuttavia il mantenimento di questa aliquota è subordinato all’incasso della somma di 550 mila euro da parte delle assicurazioni generali nei confronti della quale abbiamo un decreto ingiuntivo deciso dal tribunale di Pescara. Se malauguratamente ciò non dovesse verificarsi ci troveremmo nostro malgrado nella spiacevole situazione di dover aumentare anche questa imposta». Per quanto attiene alle tariffe Tarsu e refezione scolastica si è mantenuto la stessa tariffazione dell’anno scorso, specialmente per la Tarsu il Comune ha sicuramente una delle più basse tariffe a livello regionale, attestandosi a 1,25 euro/mq. «In conclusione», chiude l’assessore, «ci siamo dotati di un bilancio che chiede sicuramente di affrontare dei sacrifici da parte dei cittadini che rappresentiamo, ma anche da parte di tutti gli amministratori comunali e dei dipendenti, perché quotidianamente ci troviamo di fronte alla soluzione di sempre più onerosi problemi avendo a disposizione risorse sempre inferiori».

Walter Teti

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