Marco, morto nel dirupo insieme al suo cane: "Amava il suo Winter, non lo lasciava mai"
Magazziniere di Faieta Motors a Giulianova, appassionato di montagna e moto: il dolore dei colleghi. La commozione in città
MONTESILVANO. Appassionato di montagna, di moto, di animali. Era questo Marco Ferretti, 36 anni compiuti a febbraio, di Montesilvano, che ieri aveva tradito il consueto giro in moto con il gruppo di amici, perché con la compagna Delia aveva deciso di andare a fare un’escursione al Blockhaus. Così aveva confidato sabato al collega e amico Diego D’Alessandro parlando del programma domenicale. E così ha fatto ieri: ha raggiunto la Maiella con la compagna e con l’inseparabile Winter, il suo cane husky. Ma non è più tornato.
Un epilogo che ha lasciato senza fiato la famiglia, gli amici e i colleghi di Faieta Motors, per cui Marco lavorava come magazziniere nella sede di Giulianova, e che a poco a poco, nel corso del pomeriggio di ieri, hanno avviato il tam tam della tragedia. «Lavorava con noi da quattro anni», dice addolorato Gabriele Faieta, titolare dell’azienda pescarese Faieta motors, «un ragazzo bravo, molto preciso. Ogni giorno, per andare a lavorare, partiva la mattina per Giulianova e tornava la sera: ha fatto tanti sacrifici, siamo tutti veramente sconvolti».
Una tragedia per il papà Carmelo, ferroviere in pensione, per la mamma, segretaria in un noto studio medico di Montesilvano, per il fratello Fabio e per la compagna Delia Maria Spada, dipendente di Mc Donald’s con la quale Marco conviveva nella zona del Bingo, a Montesilvano.
«Sono sconvolto», dice al telefono il collega Diego D’Alessandro. Fa fatica a parlare, il responsabile del punto vendita di Giulianova con il quale Marco Ferretti da quattro anni viaggiava quotidianamente per raggiungere il comune posto di lavoro. «Marco era un ragazzo pulito, responsabile, estroverso, grande appassionato di montagna», dice D’Alessandro, «estate e inverno ci andava sempre, non dico tutti i fine settimana ma quasi. Non si può credere a quello che è successo. E a come è successo. Quel cane poi lo adorava. Marco lo trattava come un bambino, lo portava ovunque, era sempre con lui. Amava gli animali, e anche le moto. Con la sua Honda gli piaceva andare a fare i giri con il gruppo di motociclisti suoi amici, una ventina di ragazzi. Sabato», prosegue D’Alessandro, «siamo andati insieme a comprare le cose da mangiare da portarci domenica. Io per l’uscita in bici e lui per la montagna. Ci siamo salutati, e ora ecco che è successo. È impossibile da credersi, impossibile».
Una tragedia che ha colpito anche tutta la comunità di Montesilvano vicina alla famiglia Ferretti, molto nota e stimata. Abitano all’inizio di via Verrotti ed è probabile che l’addio a Marco avverrà proprio nella loro parrocchia di riferimento, la chiesa di Sant’Antonio. Ma la data del funerale dipende da quando arriverà il via libera della Procura.
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