Marina: 2,5 milioni di fatturato e 100 posti di lavoro

Il porto turistico lancia la sfida nel segno della modernità e dell'internazionalizzazione

PESCARA. Le parole d'ordine sono due: nuovo e internazionale. Il porto turistico Marina di Pescara va a gonfie vele. E non è solo un gioco di parole. Ad assicurarlo sono gli amministratori della struttura: Riccardo Colazilli, presidente, e Nicola Francescucci, responsabile amministrativo. Una gestione nuova, partita poco più di un anno fa, che oggi fornisce un bilancio positivo: 2 milioni e 500 mila euro il fatturato annuo, 15 dipendenti tra tecnici e amministrativi, più di 10 attività commerciali, alcune in apertura, con una forza lavoro di circa 50 persone. E poi, ancora, un cantiere nautico con 10 operai e un Club Nautico che è il più antico di Pescara.

Il Marina si estende su una superficie, di terra e di acqua, di oltre 250mila metri quadri e ospita mille posti barca. Di questi, il settanta per cento appartiene ai clienti con ormeggi di lunga durata. Il resto è occupato da chi affitta il posto barca stagionalmente o per brevi periodi, da chi transita nel porto e dalle forze di polizia (guardia di finanza, guardia costiera, polizia di stato).

«Da un lato abbiamo puntato a un ammodernamento dei servizi, dall'altro a conquistare utenza al di fuori dall'Italia. Il porto va internazionalizzato», commenta il responsabile Francescucci.

Nell'ultimo anno si è provveduto alla realizzazione del portale web del porto turistico, all'installazione della connessione wifi internet. Il Marina di Pescara è anche presente su Google Earth, in versione tridimensionale.

«Per l'estero», prosegue il direttore, «abbiamo messo in cantiere il progetto "Sea to See" per il prossimo 22 luglio. Si tratta di un incontro con giornalisti esperti di nautica e diportisti esteri. Pescara deve capire che si trova in una posizione strategica».

Il Marina punta anche all'intrattenimento: per il secondo anno ha proposto la rassegna di eventi Estatica e ieri sera c'è stato il concerto di Alex Britti.

«Volendo trovare una nota dolente», commenta il presidente Colazilli, «penso subito alla burocrazia. E tutto molto lento, basti pensare al dragaggio: noi ne stiamo parlando da due anni, se le pratiche fossero state più snelle, non si sarebbe arrivati alle condizioni di oggi. Un altro interrogativo che ci poniamo, è quello della scadenza della concessione al 2034. Fino a che non sappiano se verrà rinnovata, non possiamo decidere di compiere grandi investimenti strutturali».

Nel frattempo, una proposta: «Spero che l'amministrazione cittadina prenda buone decisioni sul futuro dell'ex Cofa, e che investa sulla ricettività. Questo garantirebbe un maggiore sviluppo del porto turistico nei mesi invernali».

La Sial Security Service, invece, si occupa di sosta, sicurezza ed emergenze. «Siamo riusciti a gestire tutte le emergenze, anche con i grandi eventi, quando il mio personale arriva a 30 unità», commenta il responsabile Fabrizio Cordoano. «Solo la scorsa estate abbiamo venduto oltre 24mila ticket del parcheggio in 3 mesi. Moltiplicati per una media di 3 persone per auto, si ha il senso dei numeri del porto turistico».

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