“Operazione rider”, sgominata banda di spacciatori: vendevano droga ai minorenni

Dalle stime dei carabinieri gli indagati potrebbero aver incassato circa 50.000 euro in due mesi, a fronte dello spaccio di almeno 22 kg di sostanze stupefacenti
MONTESILVANO. L'"Operazione Rider" condotta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Montesilvano ha portato all'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare per spaccio e detenzione di stupefacenti. Due giovani, un montesilvanese e un fratello tunisino, sono stati arrestati e detenuti in carcere, mentre l'altro fratello tunisino è stato sottoposto all'obbligo di dimora con presentazione alla polizia giudiziaria.
L'inchiesta è partita lo scorso ottobre dopo l'arresto in flagranza di uno degli indagati, trovato in possesso di 2,1 kg di marijuana e con un garage che si stima avesse contenuto fino a 50 kg di droghe varie. Le perizie sui telefoni hanno permesso di ricostruire il traffico, gestito principalmente tramite una chat su Telegram, con un raggio d'azione che andava da Teramo a Ortona: la banda utilizzava minorenni come "rider" per le consegne di droga, utilizzando biciclette elettriche a noleggio per raggiungere scuole e piazze di spaccio.
Le accuse sono di spaccio e detenzione di stupefacenti, aggravate dall'aver indotto minorenni a commettere reati e dall'aver destinato sostanze a persone di minore età. Due minorenni sono stati coinvolti nell'inchiesta e sono stati già raggiunti da misure cautelari di collocamento in comunità.
Dalle stime dei carabinieri gli indagati potrebbero aver incassato circa 50.000 euro in due mesi, a fronte dello spaccio di almeno 22 kg di sostanze stupefacenti.