Morte Riccardo Zappone, spunta il filmato della lite: «In quel video c’è la verità»

6 Giugno 2025

Gli avvocati di uno degli indagati lanciano l’appello per trovare il testimone chiave: «Una donna ha ripreso l’intervento della polizia, chi sa qualcosa deve parlare»

PESCARA. Esisterebbe un video girato a distanza molto ravvicinata che ricostruisce nel dettaglio l’incubo accaduto martedì mattina lungo la strada comunale Piana, nella zona di San Donato, poche ore prima della morte in ospedale di Riccardo Zappone, 29 anni, residente a San Giovanni Teatino. Un filmato che permetterebbe, quindi, di dire cosa è accaduto martedì mattina davanti all’officina pescarese dove è iniziata la lite finita in strada tra Riccardo e il meccanico Angelo De Luca, 61 anni (assistito dagli avvocati Salvatore Acerbo e Marco D’Apote), indagato per lesioni aggravate insieme al fratello Paolo De Luca e al genero del meccanico Daniele Giorgini (difesi dagli avvocati Gianluca Carlone e Alessandra Michetti). Per gli ultimi due ci sono anche l’aggravante del numero e dell’uso di un bastone.

Il video, stando a quanto riferito dagli avvocati del meccanico De Luca, sarebbe stato girato da una passante, una donna, che si trovava lì al momento dell’accaduto. Fondamentali sono anche le testimonianze di alcuni automobilisti che si trovavano di passaggio lungo la via e di una cliente del supermercato a cui Zappone avrebbe sottratto violentemente il carrello della spesa. Il filmato, quindi, chiarirebbe la dinamica della lite e l’intervento della polizia, a partire dall’uso del taser.

Come, dove e quante volte la polizia ha usato la pistola elettrica nei confronti del ragazzo, che ha accusato poco dopo un malore in questura e morto poi in ospedale. «Sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso», questo è al momento l’esito dell’autopsia che esclude quindi una correlazione tra il decesso del 30enne e le scariche elettriche del taser usato dalla polizia. Ma sta ora alla proprietaria del presunto video farsi avanti. L’appello arriva direttamente dagli avvocati del meccanico: «Non deve avere timore nell’accertare i fatti», dicono i due che invitano i testimoni a fare riferimento allo studio legale Acerbo-D’Apote, in corso Manthonè, 62.

Sarebbe una donna «circa 40enne», riportano gli avvocati Acerbo e D’Apote, la detentrice del video chiave. «A distanza ravvicinata con il telefono ha ripreso l’intervento delle forze di polizia sino a quando sono andati via dopo aver caricato sulla volante Riccardo Zappone trascinandolo da terra per i piedi dopo un duplice utilizzo del taser». È questa la tesi che, al momento, portano avanti i legali del foro di Pescara e che potrà essere confermata dal video della donna. «Questa signora ha parcheggiato e ha ripreso tutto l’intervento, fino all’arresto. Riccardo è stato sbattuto a terra trascinato, con le ginocchia sopra». Fondamentale quindi il filmato della donna, a patto che si possa palesare ai due legali. «Con la speranza», dicono, «che questo invito sortisca in lei di non avere timore all’accertamento dei fatti».

Ma ci sono altre due testimonianze che permetterebbero di chiarire la dinamica dell’accaduto. L’appello dei due avvocati è infatti rivolto anche ad una signora con un carrello della spesa che in quel momento si trovava a percorrere la strada comunale Piana. Secondo il racconto del meccanico, con un mazza in mano il 29enne si stava dirigendo proprio verso di lei. «Lui all’improvviso ha strappato quel carrello e ha fatto per buttarmelo addosso», ha riferito ieri al Centro De Luca. Altra testimonianza chiave sarebbe quella di un automobilista «che percorreva a bordo di un veicolo, probabilmente una Ford Focus grigia, la strada comunale Piana che, trovandosi in mezzo Zappone, compiva inversione di marcia e, nel mentre dalla manovra, Zappone tentava di entrare nel suo veicolo aprendo lo sportello passeggeri».

Da una prima ricostruzione, il giovane, in evidente stato di agitazione, intorno alle 9.20 di martedì si è presentato all’officina all’inizio di strada comunale Piana, dopo aver camminato su e giù, tra l’attività del meccanico e la clinica veterinaria che sta all’angolo di quella via che va dritta verso il quartiere San Donato. Riccardo era già sporco di sangue sulle narici, con una macchia di sangue secco su una spalla e una ferita dietro la testa, presumibilmente di qualche tempo prima. Di qui, la lite poi sfociata in strada tra il meccanico, il fratello e il genero, l’arrivo della polizia che ha usato il taser e la morte in ospedale del ragazzo.

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