Motociclisti evitati dal cervo: «Ci ha visto e ci ha saltato» //GUARDA IL VIDEO

19 Settembre 2025

Il racconto di marito e moglie dopo l’incontro ravvicinato sui monti Simbruini: «Ha compiuto un balzo di un 1,70 metri, la zampa è passata sopra al casco»

​​PESCARA. «Quel cervo piomba davanti a noi e compie un salto. Sì, proprio un salto, e con la zampa ha sfiorato il mio casco». A raccontare l’incredibile disavventura è Gianluca D’Annunzio, motociclista pescarese esperto, che ha anche immortalato in una lunga sequenza quel “volo del cervo”, il cui video è diventato virale sui social. Un incontro tuttavia che poteva anche trasformarsi in tragedia. Se non fosse stato, appunto, per quel volo che il cervo ha spiccato per evitare la moto di passaggio.

Gianluca era in sella alla sua Bmw R 1200 Gs insieme alla moglie Tiziana Manzionna. Destinazione: Fiuggi, località del Lazio in provincia di Frosinone, ai piedi dei monti Ernici. La mattina successiva, sulla via del ritorno, i due coniugi decidono di allungare il percorso per visitare alcuni monasteri della zona e imboccano la Sp45a, la strada provinciale che da Subiaco porta al Sacro Speco di San Benedetto, nel cuore dei monti Simbruini. Un itinerario immerso nel verde dei monti laziali e frequentato abitualmente dai motociclisti, che la coppia percorre a una velocità moderata, intorno ai cinquanta chilometri all’ora. Il viaggio di ritorno prosegue senza intoppi. E poi, all’improvviso, l’inaspettato. Dalla vegetazione sbuca un cervo maschio di grandi dimensioni, ma il tempo per frenare non c’è: la moto è già a ridosso dell’animale quando questo, con un balzo spettacolare, scavalca la Bmw a più di un metro e settanta da terra, sfiorando con la zampa posteriore il casco del motociclista ed evitando, per un soffio, la tragedia.

L’episodio dura solo una manciata di secondi. Un momento di tensione che lascia posto al sollievo di essere ancora in sella. «È successo tutto in mezzo ai monti Simbruini, lungo la strada immersa nei boschi. Non era un tratto particolarmente difficile: curve normali, a destra e sinistra, ma niente di impegnativo. Procedevo a velocità moderata quando, all’improvviso, un cervo maschio è sbucato al centro della carreggiata proprio mentre stavamo passando. L’animale, che stimerei sui 350 chili, non si aspettava di trovarmi lì. Ho provato a frenare d’istinto, ma non c’è stato il tempo: con un balzo incredibile mi aveva già superato, passando sopra il parabrezza della mia moto e con la zampa posteriore mi ha sfiorato il casco. Ho lasciato un urlo per la paura, mentre mia moglie non si è accorta di nulla perché, in quel momento, stava guardando il navigatore per indicarmi la strada. Non ci siamo fermati subito perché in quel tratto sarebbe stato pericoloso: è una strada molto frequentata da motociclisti che, spesso, sfrecciano ad alta velocità. Piu tardi alcuni ristoratori della zona ci hanno raccontato che in quelle strade gli incidenti non sono rari e spesso anche mortali, proprio per la presenza di animali selvatici».

Ma è davanti allo schermo, rivedendo la registrazione della telecamera fissata al casco, che il motociclista realizza la portata dell’episodio. «Una volta tornato a casa ho scaricato le immagini dalla telecamera e, quando le ho viste, mi ha fatto impressione: dalle immagini si vede chiaramente quel cervo enorme che piomba davanti a noi e compie il salto. In tanti anni di moto ho visto di tutto sulle strade di montagna, ma una scena del genere non l’avrei mai immaginata. In quel momento ho pensato davvero che saremmo finiti a terra e, invece, siamo qui a raccontare la nostra esperienza con il sorriso. Adesso ci rido sopra e ne sono grato: per poco abbiamo sfiorato una tragedia».

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