Pierfrancesco Muriana ha tentato il suicidio

PESCARA / TRAGEDIA DEL RESORT

Muriana intossicato dal monossido, aperta inchiesta per istigazione al suicidio

L'ex capo della mobile, trovato in un'auto vicino a una ddiscarica, di Francavilla è ricoverato a Chieti. In un biglietto ha scritto: "Sono estraneo alla vicenda di Rigopiano"

PESCARA. La procura di Chieti ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio dopo il tentato suicidio dell'ex capo della squadra mobile di Pescara Pierfrancesco Muriana. Nonostante la leggera intossicazione del dirigente della mobile ricoverato attualmente nel reparto di Psichiatria del Santissima Annunziata di Chieti, è tutt'ora in corso l'interrogatorio coordinato dal sostituto procuratore Marika Ponziani e dal comandante dei carabinieri della compagnia di Chieti, il Maggiore Massimo Capobianco. Muriana è ascoltato come persona informata dei fatti.

Il funzionario era atteso questa mattina in procura, a Pescara, per un interrogatorio sulle vicende di Rigopiano, per le quali è indagato per calunnia nei confronti di carabinieri, ma non si era presentato. Muriana : è stato trovato da una pattuglia dei forestali vicino a Francavilla al Mare (Chieti) riverso nella sua autovettura.

«Sono estraneo alla vicenda di Rigopiano». È la sintesi di un biglietto trovato nell'auto, un vecchio modello di auto Diesel di proprietà del padre, che Muriana ha utilizzato per tentare di togliersi la vita vicino una discarica. Muriana ha ribadito la sua estraneità alla vicenda di Rigopiano: ha affermato di non essere stato al corrente della prima telefonata arrivata in prefettura dall'hotel che dava l'allarme. Ora le sue condizioni di salute sono stabili ed è fuori pericolo di vita.

All'epoca della tragedia, Muriana era il capo della squadra mobiloe di Pescara. Ora è in servizio a Manfredonia (Foggia). Questa mattina doveva essere ascoltato come indagato per calunnia nei confronti di alcuni carabinieri forestali a seguito della sua denuncia contro di loro, poi archiviata. Le procure di Chieti e di Pescara hanno iniziato un coordinamento investigativo, e sequestrato il biglietto, a seguito dell'apertura di fascicolo di indagine sull'accaduto.

Il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini e il sostituto Luca Sciarretta, titolari dell'inchiesta, lo hanno atteso per oltre un'ora stamane insieme ai suoi legali Augusto La Morgia e Marco Spagnuolo. Muriana è indagato sulla base della denuncia presentata dal carabiniere forestale Michele Brunozzi, che era precedentemente finito sotto inchiesta, insieme ad altri due colleghi della forestale, proprio in seguito a un esposto di Muriana, archiviato alcune settimane fa dal giudice delle indagini preliminari. Il gip aveva chiarito che «non esistono elementi per sostenere l'accusa» e «non vi è elemento alcuno che possa corroborare l'ipotesi dolosa delineata dal denunciante».

Muriana, nel suo esposto, aveva riferito che il 27 gennaio 2017, pochi giorni dopo la tragedia, trasmise via Pec, ai carabinieri forestali, l'annotazione dell'agente Crosta riguardante una telefonata effettuata dal cameriere del resort Gabriele D'Angelo, poche ore prima del disastro, per chiedere aiuto al centro operativo comunale (Coc) di Penne, contestando ai forestali di avere inoltrato tale annotazione alla procura solo il 12 novembre 2018 e di avere falsamente dichiarato che era già stata inviata il 27 gennaio dell'anno precedente. Inoltre, accusava i forestali di avere falsificato il documento, cancellando la data e il numero di protocollo originariamente apposti sulla nota. Immediatamente scattò un contro-esposto dei forestali, che ha portato all'apertura di un primo fascicolo a carico di Muriana per favoreggiamento del depistaggio, al quale si è aggiunto il secondo fascicolo per calunnia.