“Noi emigrati umiliati dalla nostra Regione...”
Caro direttore,
desidero esprimerle tutto il mio apprezzamento per lo spazio che Il Centro dedica agli “Abruzzesi ovunque” e per l’attenzione che riservate al quello straordinario pianeta degli “Abruzzesi nel mondo”. Chi scrive è “emigrato” oltre mezzo secolo fa nel nord Italia. Le assicuro, che non è stato certo facile comunque. Come quasi tutti i nostri corregionali emigrati all’estero o nel nord Italia, ho conservato l’Abruzzo nel cuore e in ogni occasione ho cercato di portare alto il nome della mia regione. Gli emigrati abruzzesi hanno costituito, in ogni angolo del pianeta dove la loro voglia di progresso li ha portati, associazioni di corregionali, e spesso di paesani, che negli anni hanno svolto e tuttora svolgono un ruolo sociale, culturale ed economico di fondamentale importanza non solo per la comunità abruzzese del luogo ma anche, e soprattutto, per lo sviluppo della nostra regione.
Un ruolo importante, svolto con passione, competenza ed efficacia che è sconosciuta, nel senso di ignorata, alla Regione e a chi la governa attualmente. Sottolineo attualmente perché non era così fino al 2008 e cioè dall’inizio di questa legislatura. La giunta Chiodi e l’assessore (fantasma) all’Emigrazione hanno cancellato dal bilancio regionale le risorse destinate all’attuazione della L. R. 47/2004 una legge conquistata dopo anni di battaglie dal mondo dell’emigrazione abruzzese.
Il consiglio regionale degli Abruzzesi nel mondo (Cram), previsto da lla L.R.47/2004, da organismo rappresentativo delle comunità abruzzesi fuori regione è stato trasformato in strumento di propaganda politica come l’incredibile uso strumentale che ne ha fatto il Presidente Chiodi nella conferenza stampa sul bilancio di previsione 2014 facendo intendere che le associazioni degli abruzzesi all’estero siano addirittura una delle cause delle difficoltà finanziarie della Regione. Affermazioni false ed offensive verso le quali gli Abruzzesi nel mondo e i loro delegati nel Cram esprimono protesta e sdegno.
Il presidente Chiodi quando parla del Cram non sa di cosa parla e fa solo rozza demagogia. Se parlasse con il suo assessore Febbo o magari con i suoi colleghi di maggioranza Chiavaroli e Prospero, accusati di fare gite per il mondo, forse potrebbe capire meglio chi e come ha sperperato fondi dell'Abruzzo e chi invece ha portato fondi in Abruzzo. Si potrebbe far notare al presidente Chiodi che gli abruzzesi nel mondo sono stati e sono tuttora una formidabile e inconfutabile risorsa per la nostra regione. Lo sono stati nel passato con le loro rimesse di emigranti servite alla ricostruzione post bellica. Lo sono stati e lo sono tuttora con le iniziative di promozione dei prodotti agroalimentari, artigianali e turistici dell'Abruzzo in ogni luogo dove ora vivono.
Dicevano i nostri vecchi: "Fai del bene e scordalo, fai del male e pensaci", e quindi è antipatico ricordare al presidente Chiodi cosa e quanto hanno fatto i componenti del Cram, le associazioni abruzzesi da loro rappresentate e tutti gli abruzzesi nel mondo in occasione del tragico terremoto del 2009. Altro che gite di piacere, hanno portato milioni di euro!!!
Ricordarlo al presidente Chiodi e fargli notare che da quanto è presidente della regione le associazioni abruzzesi non hanno ricevuto neppure un centesimo a sostegno delle iniziative pro Abruzzo da esse svolte, è fatica sprecata. Per uno che si è prorogato di sei mesi nella carica di presidente con tutti i benefit conseguenti, credo sia assolutamente impossibile capire i sentimenti, la passione e l'attaccamento degli abruzzesi nel mondo verso la loro terra d'origine. È vero che gli abruzzesi all’estero non votano in Abruzzo ma votano i loro familiari, i loro paesani e i loro conoscenti e siamo certi che al momento opportuno avranno buona memoria delle parole arroganti e demagogiche del presidente Chiodi.
Domenico D’Amico (delegato CRAM per le Associazioni abruzzesi in Italia Associazione “La Maiella” Rho Milano)
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