Note e memoria nel concerto per L’Aquila

A migliaia nell’auditorium della Finanza per le esibizioni della Banda del Corpo. Applausi per Mazzocchetti e Meloni

AQUILA. Il «Nessun Dorma» del tenore Piero Mazzocchetti sembra scritto apposta per chi deve pensare alla ricostruzione. Un problema aquilano e abruzzese, come i canti eseguiti dalla Corale Gran Sasso, la più antica della città, diretta da Carlo Mantini. Problema aquilano e abruzzese, sì, ma anche nazionale, visto che deve chiamare tutto il Paese a una rinnovata unità per salvare il futuro del capoluogo d’Abruzzo. Come ricorda il Canto degli Italiani, l’inno di Mameli eseguito dalla Banda del Corpo diretta dal tenente colonnello Leonardo Laserra Ingrosso.

Aspettando il capo dello Stato Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti, che qui celebreranno, giovedì, la festa nazionale della Guardia di Finanza, ecco tre fotogrammi tratti dal concerto-evento donato alla città dalle Fiamme Gialle in un pomeriggio che resterà a lungo nella memoria degli aquilani assiepati nell’auditorium stracolmo per applaudire i musicisti abili a regalare esecuzioni impeccabili e apprezzate da ripetuti applausi. Note della musica classica e del repertorio popolare intervallate dalle immagini che raccontano il legame tra la Finanza e il capoluogo di regione, le cui storie s’intrecciano da 20 anni esatti grazie alla Scuola ispettori e sovrintendenti di Coppito, luogo scelto per ospitare i capi di stato e di governo partecipanti al G8 e il consiglio dei ministri. Entusiasmo e commozione, dunque, mentre scorrono sul grande schermo le immagini della città prima e dopo il terremoto. Qui, nella struttura diventata luogo operativo per eccellenza nei giorni della mai dimenticata (e per certi versi non ancora superata) emergenza sisma, ma anche luogo dell’accoglienza e della memoria (nella grande Piazza d’Armi, ora diventata Piazza 6 Aprile furono celebrati i solenni funerali delle vittime del sisma) gli uomini in divisa salutano la città e rinsaldano un antico legame. La presenza del comandante generale uscente Nino Di Paolo che si congeda dai suoi e dagli aquilani con commosse parole. Un legame antico e nuovo, dunque, solennizzato dalla presenza della Banda (composta da 102 elementi) e dall’intervento di ospiti prestigiosi come il tenore pescarese Piero Mazzocchetti e il primo clarinetto della Scala di Milano Fabrizio Meloni, solista principale dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese.

Il concerto-evento, allora, serve anche a consacrare ulteriormente l’auditorium come luogo simbolo per gli spettacoli e gli appuntamenti culturali di una città ancora tutta da ricostruire e che deve rimettere in ordine i suoi spazi. Un luogo messo a disposizione della città e delle sue istituzioni culturali in un momento di grande crisi che pure per un paio d’ore, magico effetto della musica, sembra farsi da parte. Gli applausi finali, ripetuti e convinti, agli artisti e agli uomini in divisa, sembrano ribadire l’amicizia che neppure il sisma ha scalfito.

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