Odio nazista online, 30 indagati: c’è anche un 16enne di Montesilvano

18 Luglio 2025

La propaganda choc su Telegram e TikTok: negavano l’Olocausto e facevano apologia del fascismo. Scatta il blitz dei carabinieri del Ros: perquisizioni in tutta Italia, un operaio all’obbligo di firma

MONTESILVANO. C’è anche un sedicenne di Montesilvano tra i 30 indagati con l’accusa di «propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa» in un’inchiesta della procura di Brescia sui gruppi virtuali di estrema destra che diffondono posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite. Il principale inquisito, nel fascicolo aperto dal pm Caty Bressanelli, è un ventunenne residente a Cazzago San Martino, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Operaio incensurato, non risulta legato a partiti politici e associazioni. Lui e gli altri giovani coinvolti, quasi tutti tra 18 e 25 anni, sono stati perquisiti all’alba di ieri dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros), sotto il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

L’indagine, condotta dall’Anticrimine di Brescia, è stata avviata nel dicembre 2023 e si è sviluppata inizialmente attraverso il costante monitoraggio dei profili social Telegram e TikTok del ventunenne, permettendo di acquisire pesanti indizi a suo carico. In particolare, come ricostruiscono gli investigatori, il ragazzo propagandava «idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, anche minimizzando e negando la Shoah» e partecipando «a diversi gruppi virtuali della piattaforma Telegram con i medesimi scopi di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi». Come se non bastasse, faceva «apologia del fascismo».

Sono emerse, dunque, parecchie comunità virtuali in cui il ventunenne e gli altri indagati erano particolarmente attivi. “White lives matter Italia”, per esempio, è «intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca in termini discriminatori delle altre etnie». “Vannawaffen tm”, invece, ha «contenuti apologetici di azioni violente in danno di persone di colore, immigrati, persone di religione islamica e afferenti alla galassia Lgbtq+». “Sangue e suolo” è un trionfo di «idee di natura suprematista, neonazista, negazionista della Shoah, antisemita e di apologia del fascismo». Con “Spirito fascista” si divulgano «post di derisione politica, etnica e sociale». “Hooligans/ns/wp/wlm” presenta «espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“wp” indica “white power”), in cui vi sono pubblicazioni con contenuti di omofobia ed esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie, in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero), nonché a partecipare a scontri fisici contro persone di colore».

In “Rivelazioni non autorizzate” ci sono filmati e immagini «inneggianti al fascismo, al nazismo, all’antisemitismo, oltre che contenuti negazionisti dell’Olocausto». Post dello stesso tenore si trovano sui gruppi “Identità europea” e “Casa del fascio”. Le investigazioni si sono quindi estese a questi canali social, consentendo di identificare ulteriori 29 giovani, tutti indagati. Il sedicenne di Montesilvano è stato raggiunto dai carabinieri del Ros in Umbria, per la precisione a Umbertide (Perugia), dove in questi giorni si trova con la famiglia.

@RIPRODUZIONE RISERVATA