Palazzo del Quirinale, due imprese dell’Abruzzo nel Salone delle Feste: via al restauro da 4 milioni

Le ditte Fratelli Barattelli dell’Aquila e Gavioli di Montorio vincono l’appalto per ridare splendore al prestigioso locale di Roma: «È un onore lavorare lì»
L’AQUILA. Una poderosa architettura decorata con simboli militari e figure allegoriche, che culmina al centro della volta con un magniloquente dipinto dedicato al “Trionfo dell’Italia”. Siamo all’interno del Salone delle Feste del palazzo del Quirinale a Roma. Insieme al Salone dei Corazzieri rappresenta il cuore del palazzo presidenziale: qui si svolgono i pranzi di Stato e la cerimonia di giuramento del governo. Tra stucchi, decori in oro e ampi drappeggi porpora a coprire le vetrate, si celebra la danza dei cerimoniali fin dai tempi dei Savoia, negli anni successivi all’Unità d’Italia. Un luogo unico e identitario, il cui restauro sarà affidato a due ditte abruzzesi. L’ati, il raggruppamento temporaneo di imprese, composto da F.lli Carlo e Ettore Barattelli srl dell’Aquila e da Gavioli Restauri srl di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, che in passato ha già eseguito importanti interventi di restauro nel Palazzo, si è aggiudicata la gara d’appalto indetta dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti per l’esecuzione dei lavori di restauro conservativo e adeguamento impiantistico del prestigioso Salone delle feste, ubicato al piano nobile del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica. Un intervento da 3,9 milioni di euro.
L’ABRUZZO AL QUIRINALE
«È per noi un grande onore operare su un palazzo tra i più prestigiosi ed emblematici in Italia», afferma Ettore Barattelli, referente dell’associazione di imprese, «consideriamo il traguardo raggiunto come l’apice di un percorso di professionalità e impegno che, in questi anni, ci ha portato ad ottenere importanti risultati. Lo considero anche il riconoscimento alla professionalità delle imprese abruzzesi, in virtù della grande esperienza maturata con i lavori del post sisma eseguiti su edifici di grande pregio che hanno riguardato», prosegue Barattelli, «il restauro di apparati decorativi similari a quello del Salone delle feste del Quirinale. Un bel segnale in vista dell’Aquila Capitale italiana della cultura 2026: una città che esporta saperi e conoscenza, ma anche arti e mestieri unici in Italia». L’intervento, di straordinaria rilevanza architettonica e istituzionale – nel Salone delle Feste giurano, tra l’altro, i governi nominati dal presidente della Repubblica – ha un valore complessivo di oltre 3,9 milioni di euro e sarà realizzato attraverso un appalto integrato. L’obiettivo principale dell’intervento è restituire il Salone alla sua piena funzionalità e al suo splendore storico-artistico dotandolo, al contempo, delle più avanzate tecnologie in termini di efficienza energetica e sostenibilità. «L’aggiudicazione di questa gara conferma la nostra leadership e competenza negli interventi su edifici di alto valore storico e istituzionale», dichiara Barattelli, «siamo onorati di poter mettere la nostra pluriennale esperienza nel restauro monumentale al servizio di un luogo così simbolico per la Repubblica Italiana, garantendo il massimo rigore conservativo e l’applicazione delle migliori pratiche ingegneristiche». Le due imprese abruzzesi, che si sono aggiudicate la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori al termine di una gara dove hanno partecipato una trentina di ditte nazionali del settore, sono riconosciute per la loro profonda esperienza in cantieri complessi su edifici vincolati e di alta rappresentanza, dove hanno effettuato anche interventi di miglioramento sismico.
L’INTERVENTO a roma
La progettazione esecutiva sarà curata da un team di professionisti altamente qualificati e multidisciplinari: Paolo Rocchi&Partners, Co.Hub Stp srl; l’architetto Franco De Vitis e ingegnere Manuela De Vitis; 2dr Engineering, ingegnere Daniele Romano; Studio Lucci Restauro di Marialuigia Lucci, architetto Flamina Pelagalli. Il progetto prevede, in dettaglio, il consolidamento strutturale con il restauro meticoloso delle superfici decorate, adeguamento impiantistico all'avanguardia e digitalizzazione dei sistemi di controllo e massima attenzione alla compatibilità con le prescrizioni Cam (Criteri ambientali minimi) e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale. L’intervento di restauro inizierà entro la fine dell’anno, con una durata complessiva stimata in nove mesi. Al termine dei lavori, il Salone delle Feste, cuore pulsante della rappresentanza istituzionale, tornerà a essere pienamente fruibile, nel pieno rispetto della sua identità e con una dotazione tecnologica di ultima generazione.
INDIETRO NEL TEMPO
L’ambiente, a pianta rettangolare misura 23 metri per 13. L’altezza di sedici metri, consente di illuminare il Salone attraverso un duplice ordine di finestre. L’allestimento del salone risale agli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia: i Savoia puntarono, infatti, su questo vasto spazio per ambientare le cerimonie più importanti. Per tale ragione, il consueto stile rococò caro ai regnanti cedette il passo a un assetto più solenne, con una poderosa architettura di decori e alternanze di simboli militari e figure allegoriche. La sala era, però, destinata ad ospitare anche pranzi e balli: la si volle perciò impreziosire con due enormi specchiere che riflettono e amplificano la luce dei grandi lampadari. Nel 1889 fu creato un palco stabile per l’orchestra: un alto balcone affacciato sulla sala, idoneo a ospitare i maestri incaricati di accompagnare con la musica i banchetti e le danze di corte.
LA STORIA
Il Palazzo del Quirinale, posto sull’omonimo Colle, essendo dal 1870 la residenza ufficiale del Re d’Italia e dal 1946 del presidente della Repubblica Italiana, è uno dei simboli dello Stato italiano. Edificato a partire dal 1573, è uno dei più importanti palazzi della Capitale, sia dal punto di vista artistico che istituzionale: alla sua costruzione e decorazione lavorarono insigni maestri dell’arte italiana come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Alessandro Specchi, Ferdinando Fuga, Carlo Maderno, Giovanni Paolo Pannini e Guido Reni. Nelle sontuose stanze, piene di meraviglie, si respira ricchezza e nobiltà. Il salone delle Feste è l’ambiente più fastoso e solenne del palazzo: dal 1616 questa sala, un tempo Sala Regia, divenne sede dei pubblici concistori. Nel 1873 i Savoia vollero trasformarla in una sfarzosa sala da pranzo e ballo e vi predisposero una nuova elegantissima decorazione eseguita da Girolamo Magnani e Cecrope Barilli. Al centro della volta si può ammirare il Trionfo dell’Italia, mentre il resto della sala è completamente ricoperto di elementi architettonici, scultorei e pittorici bianchi o dorati. Il pavimento è coperto da quello che è considerato il secondo tappeto più grande del mondo – circa 300 metri quadrati – dopo il tappeto della Gran Moschea dello Sceicco Zayed di Abu Dhabi che misura 5.634 metri quadrati. Nel grande salone si allestisce la tavola in occasione di importanti pranzi di Stato, con più di 170 persone.
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