Penne, il degrado nella casa di riposo di Colle Castello

11 Agosto 2012

La denuncia della Federazione della Sinistra «È stata dimenticata dalle istituzioni cittadine»

PENNE. Dovrebbe essere un'oasi di pace, un posto incontaminato nel silenzioso centro storico di Penne dove trascorrere in serenità la fase saggia della propria vita. A due passi dalla casa di riposo per anziani De Sancitis Del Bono, invece, giace come uno scomodo inquilino una vera e propria discarica a cielo aperto. Scendendo la scalinata che porta proprio dinanzi all'ingresso del ricovero sono ammassati cumuli e cumuli d’immondizia e di degrado: materassi, vecchie poltrone, elettrodomestici rotti, materiale edile di scarto, tutto a pochi metri dall'ingresso di quello che un tempo era un'orfanotrofio femminile e che, oggi, è la casa di riposo per anziani. Una situazione di abbandono e miseria che intacca sia la vivibilità degli ospiti sia il decoro e il prestigio della città di Penne. La casa di riposo per anziani, che si trova in pieno centro storico nel quartiere di Colle Castello, oltre a presentare notevoli problemi di sicurezza per la sua conformazione strutturale, mantenuta inalterata negli anni e logistici, è praticamente inaccessibile alle ambulanze per via delle viuzze che portano all'ingresso, presenta delle gravi carenze anche dal punto di vista igienico sanitarie. Le finestre di alcune delle stanze della struttura, dove ad oggi soggiornano 29 anziani, affacciano proprio dinanzi al cumulo di immondizia. Una situazione di degrado igienico sanitario intollerabile secondo il segretario di Federazione della Sinistra di Penne, Gabriele Frisa. «La casa di riposo è dimenticata dalle istituzioni cittadine. Non so se qualche amministratore si sia reso conto della situazione in cui vessa la parte esterna dell’edificio. Dalla sporcizia che si nota dalle finestre anche l'interno della struttura non sembra rispettare appieno le più normali condizioni igieniche», ha detto Frisa. Attualmente il personale che lavora all'interno della casa di riposo è composto da un'infermiera e 7 ausiliari, di cui 5 da anni alle prese con un contratto precario. «Invito l'amministrazione a provvedere alla bonifica dell'area degradata e ad attivarsi per un maggior controllo e tutela della casa di riposo. Sarebbe auspicabile che gli ausiliari precari fossero regolarizzati».

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