Pescara, al Cim terapie ogni 4 mesi: ora indaga la procura

Aperto un fascicolo dopo gli esposti delle pazienti vittime d’abusi e costretti a incontrare gli psicologi al posto delle sedute di psicoterapia

PESCARA. La magistratura ha aperto un’ inchiesta sul caso dei pazienti del Centro di salute mentale del distretto sanitario Pescara nord che chiedono la continuità delle cure psicoterapeutiche per problematiche che sono conseguenza di violenza psicologica e sessuale, spesso subite in età infantile, e disturbi depressivi di varia natura. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Papalia, è stata avviata quando alla Procura di Pescara è arrivato il primo dei 13 esposti annunciati da una ventina di pazienti, quasi tutte donne tra i 18 e gli 80 anni, tra le quali anche due iraniane, e un uomo.

Le vittime di abusi lamentano di non riuscire, da gennaio, a prenotare settimanalmente le sedute al Cup (Centro unico di prenotazione) con i 5 dirigenti psicologi, con specializzazione in psicoterapia e psicoterapia psicanalitica, dell'ex clinica Baiocchi. Il problema è sorto a gennaio (ma altri casi simili sarebbero avvenuti nel passato, subito rientrati) quando Marilisa Amorosi, il dirigente del Centro di salute mentale del distretto di via Nazionale Adriatica, ha deciso una riorganizzazione del sistema informatizzato di prenotazioni, in accordo con la Asl. Contattata dal Centro, la dottoressa Amorosi, psichiatra e psicoterapeuta, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito, limitandosi a dire che «a seguito degli esposti, l'inchiesta è in corso e al momento non posso dire nulla».

Negli esposti i pazienti parlano di interruzione di pubblico servizio e lesioni volontarie. La continuità delle cure è fondamentale per chi da anni segue terapie specifiche con un proprio terapeuta. Attraverso un’impegnativa del medico di famiglia, gli utenti possono prenotare fino a 8 sedute dietro pagamento di un ticket pari a 46 euro, 6 euro a seduta. In queste settimane hanno più volte tentato la prenotazione al Cup del distretto sanitario Pescara nord (ex clinica Villa Baiocchi) delle 8 visite consecutive. L'ultimo tentativo due giorni fa, quando due di loro dopo aver fatto la fila con il numeratore rotto da giorni (tanto che al Cup sono stati costretti ad esibire un cartello che avverte l'utenza di «mettersi in fila per prenotazioni e pagamenti») si sono presentate allo sportello e si sono sentite rispondere che la prima data possibile per il primo appuntamento del pacchetto, era il 10 maggio prossimo. Cioè fra tre mesi, che diventano quattro se si calcola anche il mese di gennaio scorso, per un totale di 16 sedute psicoterapiche perse. Da un punto di vista medico, la psicoterapia è un «intervento strutturato che mira a modificare le emozioni, i pensieri e i comportamenti del paziente e il modo di interpretare il proprio vissuto». Un vissuto che, in questo caso, per molte di loro si traduce in un passato di violenze sessuali subìte nei primi anni di vita. Gli interventi vengono svolti all'interno «di un programma terapeutico concordato con il paziente, con frequenza, durata e modalità degli incontri stabiliti con il terapeuta di fiducia».

Incontri che, invece, protestano i firmatari degli esposti «continuano a saltare, tanto che ogni medico riceve al massimo un paziente al giorno invece di4, e ad allungarsi con conseguenze tragiche sulle nostre vite, che diventano un inferno quotidiano senza le terapie». Terapie che non prevedono l'assunzione di farmaci, se non in alcuni casi; solo colloqui tra medico e paziente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA