Giovanni Verzulli

marineria in lutto

Pescara dice addio a Verzulli, l'armatore battagliero

Oggi l’ultimo saluto all’armatore del motopesca "Nonno Giovanni" nonchè organizzatore della Regata dei Gonfaloni

PESCARA. L’espressione era sempre seria, composta, quasi corrucciata. Poche parole, pochissime, ma al momento giusto. Giovanni Verzulli, morto ieri notte, a 70 anni, parlava poco e ascoltava molto. L’armatore del motopesca “Nonno Giovanni” era una autorità all’interno della marineria, specie nei momenti più duri, quando il porto di Pescara è stato chiuso per undici mesi di fila a causa del mancato dragaggio. Era sempre in prima linea per portare avanti le battaglie della categoria ed era sempre a capo delle delegazioni che si spostavano da un palazzo all’altro, cercando di avere risposte da Comune, Provincia, Regione e Governo. Lo raccontano gli amici di sempre, primo tra tutti Mimmo Grosso, che rappresenta gli armatori locali. «Era un grande combattente, pronto ad intervenire in qualsiasi momento a difesa della marineria. A livello umano mi ha insegnato tanto e ci ha indirizzati nelle battaglie per il porto. Lui sapeva muoversi, sapeva a chi rivolgersi, a quali porte bussare nei palazzi romani, conosceva tante autorità». È stato Verzulli a «rilanciare» la Regata dei Gonfaloni, la competizione che ha fatto gareggiare nel porto canale le squadre rappresentative di tante marinerie, italiane e non. «Giovanni cercava di unire, superando anche quel pizzico di rivalità storica tra marina nord e marina sud», dice Grosso ricordando che Verzulli «era della marina sud». Per anni era stato a Johannesburg, «dove aveva lavorato come tecnico della Caterpillar. Pur non parlando l’inglese sapeva leggerlo e quando ci arrivava qualche comunicazione in inglese era lui a tradurla per noi, in dialetto pescarese», racconta Grosso.
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