Pescara, fa irruzione in chiesa e picchia un fedele

Urla e terrore durante la messa. Feriti una donna e un poliziotto fuori servizio che ha bloccato il giovane, poi arrestato

PESCARA. È piombato in chiesa urlando e inveendo, mentre il sacerdote, don Tommaso Fallica, stava celebrando davanti a decine di fedeli.

In pigiama, sigaretta tra le dita, quel giovane poco più che trentenne in una manciata di secondi ha adocchiato il presunto responsabile di tanta rabbia e gli si è avventato contro. Con don Tommaso che ha interrotto la celebrazione, i fedeli che urlavano, qualche donna che si è fatta prendere dal panico e lui che ha iniziato a picchiare in testa il sessantenne preso di mira. Colpevole, come gli urlava l’aggressore, di aver lasciato la macchina davanti a casa sua, proprio a fianco alla Chiesa ostruendogli il passaggio per l’ennesima volta. La scena da incubo si è consumata durante la messa delle 9,30 di ieri nella parrocchia di San Donato Vescovo Martire, il santuario di via Colle San Donato a poche centinaia di metri da via Colle Renazzo, gremita di fedeli per le celebrazione dell’Immacolata.

Una scena che poteva finire chissà come se il caso, o la provvidenza, non avesse voluto che tra i banconi ci fosse anche un poliziotto fuori servizio a seguire la messa. «Sono stati più di dieci minuti di terrore», commenta don Antonio De Grandis il quale, a casa per una frattura al ginocchio, ha vissuto indirettamente, ma nei minimi dettagli, quello che è accaduto. «Per come mi hannoriferito la chiesa era stracolma. E meno male che c’era questo poliziotto che è intervenuto immediatamente. Ma ci ha rimesso pure lui, perché mentre tentava di tenerlo fermo quello l’ha spinto buttandolo giù dalle scale. Perché quel giovane era una furia, come in preda a qualche raptus». A parlare è il bollettino finale: oltre al poliziotto, che è finito in ospedale con una prognosi di dieci giorni, ha riportato ferite, giudicate guaribili in sette giorni, anche una donna che si è trovata sulla strada dell’aggressore in pigiama.

«Don Tommaso, che mi sta sostituendo, ha dovuto interrompere momentaneamente la celebrazione», va avanti don Antonio De Grandis, «che è ripresa dopo l’arrivo di tre pattuglie della polizia che a fatica sono riuscite a bloccare l’aggressore e a portarlo via».

Una persona che, a detta del parroco, è molto nota tra i frequentatori della parrocchia. «Non è il primo episodio di cui si rende protagonista contro la nostra chiesa», spiega infatti il sacerdote, «e infatti con lui abbiamo una causa in corso perché è stato sorpreso qualche tempo fa a mandare in frantumi le vetrate della sacrestia. Ce l’ha con la Chiesa, ma non si capisce il motivo di tanta insofferenza».

Secondo alcuni testimoni il giovane, A.C.. pescarese già noto alle forze dell’ordine, abita proprio a fianco alla Chiesa, e il paradosso, a fronte della sua rabbia per quella macchina trovata davanti casa a ostruirgli il passaggio, è che non può guidare neanche la macchina perché ha la patente revocata. «È davvero un mistero tutta questa rabbia verso la chiesa», ripete ancora incredulo don Antonio già provato da mesi di ostilità da parte del giovane: «Di fatto, siamo costretti a vivere nel terrore. La gente è terrorizzata, soprattutto per i bambini, quando c’è il catechismo. Non sappiamo dove voglia arrivare e perché. Per questo facciamo il catechismo a porte chiuse, barricati. Ma quello che è successo oggi (ieri ndr) durante la celebrazione è davvero troppo». Portato in Questura il giovane è stato poi arrestato.

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