Pescara, il Comune inventa la tassa sugli anziani

17 Ottobre 2011

In arrivo un balzello di 25 euro all'anno per gli iscritti ai centri sociali

PESCARA. Chi frequenta un centro sociale per anziani, dovrà versare d'ora in poi 25 euro all'anno. E' l'ultima trovata dell'amministrazione comunale. Le persone iscritte a queste strutture, da sempre gratuite, dovranno pagare questo importo. Altrimenti, saranno escluse. I cittadini sono stati abituati a pagare tasse di tutti i tipi, ma un balzello sugli anziani finora non si era mai visto o sentito. E per di più in un periodo in cui i politici fanno di tutto per non tagliarsi gli stipendi. Eppure, la decisione è stata già presa. Lo ha confermato l'assessore alle politiche sociali del Comune Guido Cerolini, che nei giorni scorsi ha incontrato le cooperative dei centri sociali per illustrare questa iniziativa. «Vorrei farla scattare entro la fine dell'anno», ha rivelato. Intanto la notizia ha già scatenato le prime reazioni contrarie.

ARRIVA IL BALZELLO. L'amministrazione comunale aveva già tentato l'anno scorso di introdurre questa tassa, ma di fronte a una valanga di proteste aveva poi desistito. Ora, l'assessore ci riprova. «Si tratta di una quota per le iscrizioni, in cambio verrà rilasciata una tessera», ha spiegato Cerolini, «questa operazione ha un duplice scopo: capire quanti sono effettivamente gli anziani che usufruiscono dei centri sociali e introdurre un contributo di partecipazione per le spese sostenute per nuove iniziative culturali per gli anziani, come seminari, convegni e progetti per la prevenzione. Non è assolutamente un intervento per fare cassa». «In fondo, 2 euro al mese non mi sembrano una grande cifra», ha aggiunto.

PAGANO 2500 ANZIANI. Sta di fatto che il balzello colpirà un gran numero di anziani. I centri sociali a Pescara sono in tutto cinque e sono gestiti da cooperative. Si trovano in via Arapietra, via Stradonetto, via Nenni, via Nazionale adriatica e piazza Grue. Sono tutti gratuiti, ma in quello di piazza Grue, il Comune sta sperimentando da quest'anno l'autogestione. In pratica, sono gli iscritti e non l'ente a pagare le iniziative. Iniziative che comprendono convegni, visite ai musei, gite, feste e corsi di teatro, arte, ginnastica, danza, inglese, training autogeno, giochi. Sono 2.549 gli iscritti, in base agli ultimi dati in possesso dell'amministrazione. Moltiplicando questa cifra per 25 euro, si ottengono 63.725 euro: è quanto dovrebbe incassare il Comune ogni anno.

REAZIONI. I primi commenti registrati ieri sono tutti negativi. Il primo a dare l'allarme è stato il capogruppo dell'Idv Adelchi Sulpizio, avvertito da alcuni anziani. «Questa decisione non è accettabile», ha fatto presente, «in quanto verrebbe meno l'aspetto sociale dei servizi predisposti dal Comune. Si vorrebbe far passare come intervento comunale un servizio in realtà a pagamento che verrebbe mascherato come un falso servizio sociale. Inoltre, questa tassa ingiusta verrà applicata a tutti, senza alcuna distinzione di reddito». Critico anche il segretario provinciale del sindacato pensionati Fnp Cisl Romano Cocco: «E' un'iniziativa estemporanea decisa senza neanche consultare i sindacati. Chiediamo all'amministrazione di bloccare tutto e di sentire prima le parti sociali». «C'eravamo già opposti l'anno scorso», ha ricordato il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, «il Comune, invece di tassare gli anziani, pensi a ridurre le spese inutili». Sulla stessa linea il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo: «Mi sembra un'idea balzana, di cui non riesco a capire il senso. Sono fortemente contrario alla tassa».

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