Pescara, il piano per ottenere il sì di Zeman

18 Giugno 2011

I dirigenti biancazzurri lo incontreranno al ritorno da Praga, l'alternativa è Lerda

PESCARA. Ciao Eusebio. Al massimo entro lunedì il Lecce ufficializzerà Eusebio Di Francesco: sarà l'erede di Gigi De Canio sulla panchina giallorossa. Tutto risolto, il Pescara ha sentito i dirigenti salentini: Di Francesco è libero. Adesso i due club trattano perché i biancazzurri vogliono una contropartita tecnica come zuccherino per addolcire l'addio del tecnico pescarese. Ieri ancora un contatto tra Eusebio e Sebastiani e il divorzio si è materializzato.

Di Francesco firmerà un contratto biennale a 300mila euro netti a stagione. Pescara perde il suo allenatore che dopo aver data per certa la sua permanenza in Abruzzo ha salutato tutti per il Salento. Probabilmente è passato troppo tempo tra la stretta di mano e la firma sul prolungamento del contratto. I suoi desideri nel calciomercato non potevano essere soddisfatti totalmente. Le attese, le promesse e, soprattutto, le idee non erano convergenti. Il treno per la serie A è stato un richiamo forte in una situazione un po' di stallo del Delfino. Un addio che lascia amaro in bocca.

Adesso la dirigenza deve rimboccarsi le maniche per trovare un degno sostituto. La piazza vuole un segnale forte per ripartire.

Il primo nome della lista è quello di Zdenek Zeman. Il boemo rientra in Italia lunedì e solo allora la dirigenza potrà incontrarlo. Il padrone di Zemanlandia piace tanto al presidente Peppe De Cecco e al direttore sportivo Daniele Delli Carri. Quest'ultimo si è già attivato per fissare un appuntamento. Il problema non sarà il contratto, ma gli stimoli che il progetto Pescara deve dare al boemo. Se ci saranno gli stimoli e la squadra non dovrà essere smantellata, inserendo solo qualche pedina per lo spumeggiante 4-3-3, allora la stretta di mano arriverà. Se, invece, la squadra dovrà essere stravolta il Pescara a quel punto potrebbe puntare su altre soluzioni.

Sulla lista dei preferiti per il dopo Di Francesco, oltre a Zeman, ci sono Franco Lerda, Nello Di Costanzo e Bortolo Mutti. Lerda è in netto vantaggio sugli ultimi due e tornerebbe volentieri in riva all'Adriatico. L'ex allenatore del Torino ha iniziato la sua carriera da professionista proprio in biancazzurro nella stagione 2007-2008. E' un nome molto caldo da tenere in considerazione se non ci saranno i presupposti per trasferire Zemanlandia a Pescara.

Daniele Sebastiani ha parlato con l'ad del Lecce Claudio Fenucci per risolvere il problema dell'allenatore. E' tutto fatto anche se la società gioca in difesa e non ancora si sbilancia per ufficializzare il divorzio. «Avevamo lasciato una finestra aperta se arrivava una chiamata dalla serie A», ha detto ieri in conferenza Sebastiani. «Nessuno di noi ci pensava, ma alla fine è arrivata. Non possiamo precludere una chance del genere a un tecnico emergente che ha fatto benissimo a Pescara. Io vorrei tenerlo a vita, ma non possiamo negargli questa possibilità. Il sostituto? Dobbiamo trovare una persona come lui, che abbia il suo stesso modo di lavorare». Zeman è il primo della lista. «Zeman fa gola a tutti, però bisogna anche sapere che il progetto Zeman potrebbe stravolgere tutta la squadra».

Sebastiani ripudia l'immobilismo che orbita attorno al Pescara. «Noi stiamo lavorando a fari spenti. Non siamo fermi, anzi». E su Delli Carri contestato dai tifosi conclude: «Mi spiace e mi augurerei che ci fosse un chiarimento tra lui e chi lo contesta. Noi abbiamo già fatto l'errore di rispondere in maniera impulsiva alle critiche della tifoseria».

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