Pescara impazzisce di gioia per la serie A

di Paola Toro e Ylenia Gifuni
I biancazzurri vincono 3-1 in casa della Samp e sono promossi. Tripudio in città
I biancazzurri vincono 3-1 in casa della Samp e sono promossi. Tripudio in città
PESCARA. Una festosa marea biancazzurra. Ieri, prima ancora che l'arbitro decretasse la vittoria sulla Sampdoria (3-1), migliaia di tifosi del Pescara si sono riversati in strada e, poi, nei luoghi-simbolo della città, per festeggiare l'agognata promozione in serie A, la quinta del club. Una festa prevedibile, ma non per questo meno bella. Sospirata, perché molti erano pronti da una settimana a issare i vessilli biancazzurri. La truppa di Zeman, in special modo Insigne, Verratti e Immobile, viene osannata come in altri tempi si saebbe fatto per gli eroi.
Stadio e ponte del Mare. "Che bello è, quando esco di casa per andare allo stadio per vedere il Pescara". La promozione di una squadra di calcio non è solo un coro da ultrà, non è solo un evento sportivo. È un evento che coinvolge anche gli occasionali, chi nel calcio cerca un bello spettacolo da guardare. Pochi minuti dopo la fine della partita, al ponte del Mare è già festa. La sfilata delle auto con i portabagagli aperti, dei rimorchi, dei tifosi a piedi e a torso nudo, si dirige verso la Nave di Cascella. È un tripudio di colori, di canzoni. Di una riviera che per una sera ha i pescaresi in festa padroni assoluti, sotto uno sfondo completamente biancazzurro. Fuochi, botti, fumi colorati. Passata la mezzanotte i giocatori varcano la soglia dello stadio per salutare migliaia di tifosi. Il loro abbraccio è per la curva, sentono l'affetto degli spettatori e con loro condividono tutta la soddisfazione sportiva. Il loro arrivo è tanto atteso, dagli ultrà arrampicati sulle balaustre così come dalle famiglie e dai bambini. Allo stadio c'è chi partecipa ai cori, e chi vede qualcosa che non ha mai visto prima. Ma questa non è solo la notte degli appassionati, è la notte della festa di tutti i pescaresi, e di uno stadio che nel prossimo campionato offrirà a Pescara una serie di spettacoli indimenticabili.
Nave di Cascella. Il tradizionale bagno nella fontana della Nave di Cascella dà inizio alla festa più bella. Migliaia di tasselli biancazzurri ricoprono il centro cittadino, come un'enorme coperta quando fa freddo. Le vuvuzelas, i cori urlati a squarciagola e i nomi dei campioni che hanno trasformato in realtà il sogno della serie A scandiscono ogni singola emozione della giornata di promozione in serie A. L'entusiasmo cresciuto e maturato durante l'intero campionato, la gioia delle vittorie più sofferte e l'amarezze delle sconfitte che ancora bruciano sulla pelle dei tifosi, si trasformano presto in tripudio. Gioia ed eccitazione allo stato puro tra i supporter che cantano e ballano sul lungomare fino a notte inoltrata: sfilano su camioncini e furgoni, si abbracciano e si sporgono dalle automobili in corsa e mostrano orgogliosi il simbolo del Delfino disegnato sui volti festosi. E infine piangono di fronte ai fuochi d'artificio che colorano il cielo di Pescara e che si specchiano su quella lunga striscia di mare.
Piazza Salotto. Nel giorno della vittoria contro la Sampdoria, il cuore è gonfio di felicità e bisogna pure trovare un modo per buttare fuori l'adrenalina. Il fiume biancazzurro si riversa in piazza Salotto. E allora spazio agli sfottò per stemperare un'emozione attesa da vent'anni: "Che puzza durà", si legge su un lenzuolo portato a braccia da un gruppo di giovani tifosi. E ancora gli slogan di sempre: "Fieri e orgogliosi di essere pescaresi". Ma il bersaglio preferito è l'Hellas Verona: "Giulietta a Verona il balcone, a Pescara la pineta".
Stadio e ponte del Mare. "Che bello è, quando esco di casa per andare allo stadio per vedere il Pescara". La promozione di una squadra di calcio non è solo un coro da ultrà, non è solo un evento sportivo. È un evento che coinvolge anche gli occasionali, chi nel calcio cerca un bello spettacolo da guardare. Pochi minuti dopo la fine della partita, al ponte del Mare è già festa. La sfilata delle auto con i portabagagli aperti, dei rimorchi, dei tifosi a piedi e a torso nudo, si dirige verso la Nave di Cascella. È un tripudio di colori, di canzoni. Di una riviera che per una sera ha i pescaresi in festa padroni assoluti, sotto uno sfondo completamente biancazzurro. Fuochi, botti, fumi colorati. Passata la mezzanotte i giocatori varcano la soglia dello stadio per salutare migliaia di tifosi. Il loro abbraccio è per la curva, sentono l'affetto degli spettatori e con loro condividono tutta la soddisfazione sportiva. Il loro arrivo è tanto atteso, dagli ultrà arrampicati sulle balaustre così come dalle famiglie e dai bambini. Allo stadio c'è chi partecipa ai cori, e chi vede qualcosa che non ha mai visto prima. Ma questa non è solo la notte degli appassionati, è la notte della festa di tutti i pescaresi, e di uno stadio che nel prossimo campionato offrirà a Pescara una serie di spettacoli indimenticabili.
Nave di Cascella. Il tradizionale bagno nella fontana della Nave di Cascella dà inizio alla festa più bella. Migliaia di tasselli biancazzurri ricoprono il centro cittadino, come un'enorme coperta quando fa freddo. Le vuvuzelas, i cori urlati a squarciagola e i nomi dei campioni che hanno trasformato in realtà il sogno della serie A scandiscono ogni singola emozione della giornata di promozione in serie A. L'entusiasmo cresciuto e maturato durante l'intero campionato, la gioia delle vittorie più sofferte e l'amarezze delle sconfitte che ancora bruciano sulla pelle dei tifosi, si trasformano presto in tripudio. Gioia ed eccitazione allo stato puro tra i supporter che cantano e ballano sul lungomare fino a notte inoltrata: sfilano su camioncini e furgoni, si abbracciano e si sporgono dalle automobili in corsa e mostrano orgogliosi il simbolo del Delfino disegnato sui volti festosi. E infine piangono di fronte ai fuochi d'artificio che colorano il cielo di Pescara e che si specchiano su quella lunga striscia di mare.
Piazza Salotto. Nel giorno della vittoria contro la Sampdoria, il cuore è gonfio di felicità e bisogna pure trovare un modo per buttare fuori l'adrenalina. Il fiume biancazzurro si riversa in piazza Salotto. E allora spazio agli sfottò per stemperare un'emozione attesa da vent'anni: "Che puzza durà", si legge su un lenzuolo portato a braccia da un gruppo di giovani tifosi. E ancora gli slogan di sempre: "Fieri e orgogliosi di essere pescaresi". Ma il bersaglio preferito è l'Hellas Verona: "Giulietta a Verona il balcone, a Pescara la pineta".
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