Pescara, inchiesta buoni benzinaTancredi e Pagano testimonial processo contro Castiglione

Il vicepresidente della giunta regionale è accusato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta su buoni benzina ricevuti nel 2004 in cambio  di modifiche e aggiustamenti alla legge sulla liberalizzazione degli impianti di carburante

PESCARA. Le testimonianze di alcuni ex consiglieri regionali al centro del processo in corso in tribunale a Pescara, nei confronti del vicepresidente della giunta regionale, Alfredo Castiglione, accusato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta su 78 buoni benzina che avrebbe ricevuto nel 2004 in cambio di modifiche e aggiustamenti alla legge sulla liberalizzazione degli impianti di carburante.

Sul banco dei testimoni oggi, tra gli altri, l'attuale presidente del Consiglio, Nazario Pagano, il senatore del Pdl Paolo Tancredi - all'epoca consigliere regionale -, Fernando Fabbiani, Pasquale Di Nardo, Domenico Di Carlo e l'assessore provinciale di Pescara Angelo D'Ottavio. Quest' ultimo in quegli anni faceva parte della segreteria di Castiglione.

A margine dell'udienza Tancredi ha detto di ricordarsi che, all'epoca, ci fu un lungo dibattito sulla legge ed in particolare sulle questioni delle distanze e delle liberalizzazioni. Tancredi ha aggiunto che all'interno del Consiglio regionale c'erano posizioni diverse, alcune più conservatrici, altre più liberali, e quella di Castiglione era più conservatrice. “Non ho visto - ha sottolineato – nessun atteggiamento patologico”. Anche Pagano ha riferito che sulla legge ci fu un lungo dibattito, con il coinvolgimento anche delle associazioni di categoria.

All'epoca dei fatti, Castiglione era assessore regionale al Bilancio. Tra gli imputati nel procedimento, oltre a Castiglione, figurano l'ex assessore comunale di Montesilvano, Corrado Carbani e due titolari di impianti di distribuzione di carburante, Paola Partenza e Antonio Vanni.

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