Pescara, inchiesta sul concorso alla Asl Pagano: "Mia moglie non è raccomandata"

Il concorso vinto per un punto, controlli della squadra mobile sulla commissione. Il presidente Pdl del consiglio regionale evita di parlare degli esami svolti a porte chiuse ma annuncia querele

PESCARA. «E’ stato un errore gravissimo mettere in dubbio la professionalità di mia moglie». Pagano è andato su tutte le furie quando ha letto sul Centro la notizia di un’inchiesta della procura sul posto assegnato dalla Asl alla moglie.

Il pm Mirvana Di Serio ha aperto un fascicolo in seguito a un esposto, presentato dall’ex revisore dei conti dell’azienda sanitaria Fausto Di Nisio, su presunte irregolarità nel concorso per un posto di dirigente medico con contratto a tempo, prorogabile, al servizio di Igiene, epidemiologia e profilassi, in cui Graziella Soldato, moglie del presidente Pdl del consiglio regionale Nazario Pagano, è risultata vincitrice.

La Soldato, classificatasi al sesto posto nelle prove, ha ribaltato la classifica all’orale ottenendo il punteggio più alto, 18/20. Quel colloquio si sarebbe svolto a porte chiuse, con una commissione tutta interna. Ed è su questi punti che si sono concentrati i sospetti di Di Nisio e su cui ora sta indagando la Mobile, guidata da Pierfrancesco Muriana.

Sospetti di cui Pagano non intende parlare. «Parleranno i miei avvocati», ha detto. In compenso, le poche frasi che ha pronunciato sono tutte in difesa della moglie. «Non esiste una persona come mia moglie dedita interamente alla professione di medico», ha affermato, «possono testimoniarlo tutti». Il presidente del consiglio regionale è arrivato addirittura a pensare a un complotto politico contro di lui. «E’ di una gravità inaudita coinvolgere Graziella in questioni politiche. Le insinuazioni procurano grossi danni». «Questa questione risale, tra l’altro, a due anni fa», ha aggiunto, «l’unica notizia vera è quella che la moglie del presidente del consiglio regionale continua ad essere una precaria».

Lo sfogo di Pagano è proseguito. «Mia moglie tutelerà la propria onorabilità», ha avvertito, «chi specula su queste cose ha commesso un errore gravissimo». «Ho 22 anni di vita politica alle spalle», ha poi concluso, «e sono sempre stato trasparente e onesto. Lo sanno tutti».

Il presidente non ha voluto dire nulla riguardo al modo in cui si è svolto quel concorso sospetto, bandito a Ferragosto del 2009 dal direttore generale della Asl Claudio D’Amario. Per quale motivo il colloquio si sarebbe svolto a porte chiuse e perché la commissione esaminatrice - presieduta dal direttore sanitario Fernando Guarino e composta dal responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro Antonio Caponetti e dai dirigenti medici Carla Granchelli e Giancarlo Diodati - aveva membri interni e non esterni? Il regolamento dei concorsi è chiaro al riguardo. Recita così l’articolo 6: «Le prove orali devono svolgersi in un’aula aperta al pubblico». E l’articolo 9 dice: «Le commissioni esaminatrici sono composte da tecnici esperti, scelti tra i funzionari delle amministrazioni estranei alle medesime».

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