Pescara, la denuncia dei residenti di via Tavo: «Vita impossibile tra droga e rifiuti»

14 Settembre 2025

Un video riprende prostitute seminude h24 e litigi vari. In campo scende anche il movimento di Pettinari

PESCARA. L’abbattimento del ferro di cavallo, in via Tavo, non è servito a restituire dignità e decoro al quartiere Rancitelli. Una zona della città con codici e regole distanti dalla realtà. A riferirlo sono alcuni residenti del quartiere: «Prostitute h24, via vai di spacciatori, litigi in strada, urla e schiamazzi notturni. E se proviamo a dire qualcosa, veniamo minacciati», raccontano. Tutto questo si verifica in quello che i cittadini del posto chiamano “slargo della vergogna”, a cinque metri dal complesso di case popolari, completamente demolito dall’amministrazione comunale di centrodestra. È qui che, a maggio dello scorso anno, è partita la campagna elettorale del sindaco Carlo Masci. Un’area adesso transennata per via dei lavori in corso. E a pochi passi, al civico 187 di via Tavo, va in scena «Il teatro dell’orrore», dicono alcuni cittadini.

«Dalle finestre notiamo situazioni da incubo», insistono. Girano dei video che riprendono giovani donne seminude, che si bucano in pieno giorno, litigi vari e aggressioni. Assieme ai residenti, che sollecitano una «recinzione adeguata dell’area in questione e maggiori controlli», ieri mattina, c’erano i consiglieri comunali Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo. Tornano a chiedere al sindaco e alla giunta l’attivazione del servizio “Strade sicure” e la predisposizione di un servizio costante da parte del gruppo antidegrado “Giona” della polizia locale, per presidiare quotidianamente questi luoghi con posti di controllo fissi. «Siamo l’unica voce fuori dal coro», dice Pettinari.

«Per quanto mi riguarda vengo qui da 20 anni, soffro insieme con i cittadini perbene che chiedono una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Subisco anche delle minacce, perché non chiudo di certo gli occhi davanti a tale orrore. In Via Tavo insiste una situazione notevolmente peggiore di quando esisteva il famigerato “ferro” e spiego perché. I residenti delle case accanto sono costretti ad assistere a scene agghiaccianti. E poi nello slargo della vergogna ci sono cumuli di siringhe, preservativi, bottiglie di vetro a terra, scatole di farmaci usati e tanto altro ancora. È una terra di nessuno. Necessaria, oltre all’operazione “Strade sicure”, anche l’elevazione della Questura a rango superiore, chiedendo più uomini per consentire almeno di avere quattro pattuglie delle forze dell’ordine a presidio costante dei quattro quadranti della città», conclude Pettinari.

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