Pescara, mancano solo 10mila euro per far operare Federico

23 Agosto 2015

Il papà lancia un nuovo appello per raccogliere i fondi necessari per l’intervento in Svizzera, ma il figlio è stato infettato da un batterio

PESCARA. Mancano ancora diecimila euro per supportare l’intervento chirurgico per Federico, il quale anche per questioni clinico-sanitarie, seppur previsto nei mesi scorsi, è stato rinviato. Federico è Federico Cetrullo, il ventitreenne che proprio un anno fa, il 25 agosto, in seguito ad un grave incidente stradale avvenuto in città, riportò una lesione spinale, per la quale necessiterebbe un’operazione che potrebbe ridare la piena funzionalità articolare al giovane.

Un’operazione per la quale però urgono centomila euro, tanti ne occorrono presso una clinica di Zurigo dove da aprile Federico è ricoverato. Centomila euro dei quali circa novantamila sono già stati raccolti nei mesi scorsi, attraverso iniziative di beneficenza organizzate, anche sotto l’egida del Comune, da diversi enti e associazioni, culminate in un grande evento, “Federico & Friends”, organizzato dal cabarettista Vincenzo Olivieri, il quale si è tenuto al Palaelettra lo scorso 27 febbraio, con artisti del calibro, tra gli altri, come Gio’ Di Tonno. Anche per la lezione-spettacolo che si terrà domani all’Aurum, ideata da Olivieri, e intitolata “Abruzzese 2.0 dalla Transumanza al we transfer”, una parte del ricavato sarà devoluta per l'intervento nella clinica svizzera.

La perdita parziale dell’uso della mano destra. Nel frattempo, però, l’operazione che potrebbe ristabilire le condizioni di salute di Federico, non è avvenuta non solo perché non è stata raggiunta la somma necessaria per finanziare l’intervento chirurgico, ma anche perché è sopravvenuta, ha fatto sapere il papà di Federico, Germano, una complicazione. «Federico è stato infettato da un batterio, che al momento nessun antibiotico può sconfiggere», ha reso noto, «e dunque i medici hanno sconsigliato qualsiasi intervento, in quanto, visto il quadro clinico, per Federico potrebbero esserci delle conseguenze fatali». In più, Federico, come ha raccontato il padre, è in ritardo, di tre mesi, anche con la riabilitazione (prodromica all’operazione), per via di una piaga da decubito che nel frattempo si è formata. Ma ciò che di più grave è avvenuto negli ultimi tempi, è che Federico ha perso l’uso parziale della mano destra. «Un accadimento che ci ha buttati giù sensibilmente», ha rimarcato il padre. «A Federico», ha aggiunto Germano, «in questo periodo non ne va bene una».

Il rischio di dover lasciare la Svizzera. Una situazione drammatica, quella di Federico, in cui i medici elvetici si aspettano sviluppi dalla ricerca scientifica sulle cellule staminali, ma anche di tutta la famiglia, con il padre Germano da mesi trapiantato a Zurigo per accudire il figlio, e dunque alle prese con le relative spese, non indifferenti, di soggiorno. A questo, inoltre, si aggiunga lo spettro che il 20 ottobre Federico potrebbe essere costretto a lasciare l’ospedale svizzero, se non dovesse arrivare il placet dalle autorità sanitarie competenti per un ulteriore finanziamento al ricovero svizzero del ragazzo. A quel punto Federico, in attesa dell’operazione, che potrebbe effettuarsi solo quando sarà debellato il batterio, dovrebbe trovare un’altra sistemazione ospedaliera. «Ma io non conosco strutture attrezzate per far fronte a questo caso», ha ripetuto ieri il padre Germano, il quale ha lanciato un appello.

Mancano ancora diecimila euro. «Con l’occasione voglio ringraziare nuovamente tutti», ha sottolineato papà Germano, «per il sostegno datoci. Purtroppo ora mancano ancora poco più diecimila euro per raggiungere la somma richiesta». Da un po’, infatti, le donazioni a Federico hanno subìto un rallentamento. Addirittura, in una manifestazione organizzata recentemente in Abruzzo, sono riusciti a raccogliere soltanto dei fondi appena sufficienti per coprire le spese per l’allestimento della manifestazione.

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