Pescara, meningite: studenti in fila per la vaccinazione

Nessun allarme in città, ma ragazzi e genitori prendono dì’assalto l’ospedale approfittando del periodo di vacanza

PESCARA. Non c'è allarme meningite in città, ma c'è psicosi dopo i recenti casi segnalati in Lombardia e Toscana, ma anche Marche, Lazio, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna. Il centro vaccinazioni dell'ospedale, in via Paolini, è stato preso d'assalto ieri, con qualche punta nei giorni scorsi, da decine di studenti universitari, accompagnati dai genitori (tantissime mamme), che per motivi di studio risiedono nelle regioni interessate al fenomeno e che prima di ripartire verso le destinazioni scolastiche, si sono fatti vaccinare a scopo precauzionale

«Nessun allarmismo», tranquillizza Giustino Parruti, direttore dell'unità operativa complessa Malattie infettive, «non registriamo casi di meningite, al momento. L'ultimo intervento risale al 2016, ma si trattava di un caso di encefalite non meningococcica, dunque tutto regolare. La fila all'ufficio vaccinazioni riguarda studenti che vivono fuori Pescara e che si sono fatti vaccinare in via del tutto precauzionale».

Le notizie preoccupanti che arrivano da fuori regione hanno, però, spinto la Asl pescarese a programmare ulteriori sedute straordinarie di vaccinazioni previste per mercoledì 11 e 18 gennaio dalle 14.30 alle 17.30. I vaccini saranno somministrati nella sede del servizio vaccinazioni in via Renato Paolini 45-47 palazzina G secondo piano, ma si dovranno prenotare a partire da oggi, nei giorni di martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 contattando il numero 085/4253969. Sono ammesse massimo 30 prenotazioni per ciascun pomeriggio. Gli esclusi potranno riprenotare in seguito, per le altre sedute spalmate durante l'anno.

Carla Granchelli, direttore dell'unità operativa complessa di Igiene ed epidemiologia, invita la cittadinanza a placare le ansie da psicosi: «Attualmente, non si registrano casi di meningite nella nostra Asl», conferma, «l'anno passato ci sono stati alcuni casi, tra Pescara e provincia, ma tutto si è risolto nella norma. Invitiamo la popolazione a vaccinarsi senza angoscia. Questo tipo di vaccino non è obbligatorio e per venire incontro alle tante esigenze, calendarizziamo spesso le sedute, sia per adolescenti sia per bimbi che hanno compiuto un anno, ma anche gli adulti, di tutte le età, possono vaccinarsi quando lo desiderano. Non ci deve essere psicosi, non si sono piani di emergenza in atto. Tutti vogliono vaccinarsi adesso per via dei casi registrati fuori regione, ma in realtà si possono fare tutto l'anno».

Che tipo di vaccino viene attualmente somministrato?

«I ceppi del virus sono parecchi, il meningo C tetravalente è tra quelli efficaci contro la malattia», ma in totale sono disponibili tre tipologie: antimeningococco B; antimeningococco C e tetravalente contro i sierotipi A, C, W135, Y , raccomandati dal ministero della Salute a livello nazionale. Che tipo di controindicazioni ha questo tipo di vaccino? «Le stesse degli altri vaccini, ma il vaccino è la vera prevenzione contro la malattia. Il ministero ha preso posizione contro i medici non vaccinatori».

In caso di manifestazione della malattia, quali sono i primi interventi?

«La profilassi immediata è l'antibiotico. Se la patologia si manifesta a scuola, si tengono sotto osservazione tutte le persone coinvolte, studenti, familiari e docenti».

Perché la preoccupazione del vaccino coinvolge tanti giovani?

«Perché sono i soggetti più esposti, essendo a contatto con tante persone, tra scuola e momenti aggregativi».

Perché la meningite fa così paura?

«Perché può essere letale oppure lasciare esiti di guarigione invalidanti».

Che cos’è. La meningite è un’infezione delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale e può essere provocata da batteri, virus, sostanze chimiche o agenti fisici. La meningite meningococcica è provocata dal batterio Neisseria, può colpire a qualunque età, ma è più diffusa sotto i 5 anni e negli adolescenti tra i 12 e i 21 anni. Si registra un tasso di mortalità del 10-15% (dovuta a stipsi o setticemia) e con rischio dell'11-19% di ritardo mentale, malattie del sistema nervoso, sordità, disturbi della sfera psicoaffettiva.

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