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Pescara, operaio di 19 anni morto in cimiteroGli amici: "Lavorava per aiutare la famiglia"
Il dolore a Farindola: era felice di aver trovato un'occupazione
di Claudia Ficcaglia
FARINDOLA. La morte di Michael Dell'Orso ha sconvolto tutta la comunità di Farindola. Un ragazzo benvoluto e onesto, troppo giovane, con i suoi 19 anni, per morire così tragicamente nel momento in cui si era appena affacciato sul mondo del lavoro.
Stava svolgendo il proprio dovere come ogni giorno, come faceva da un po' di mesi a questa parte, da quando aveva trovato impiego nella ditta Renzetti di Collecorvino.
«Era davvero molto felice», racconta Walter Colangeli, un suo conoscente che abita a Farindola, «di aver trovato questo lavoro con il quale era finalmente in grado di aiutare economicamente la sua famiglia». Michael viveva con il papà Gabriele, la mamma Angelina e la sorella più piccola in contrada Trosciano inferiore, in una casa comunale. Ha frequentato le scuole medie e aveva iniziato anche le superiori, ma ha poi deciso di abbandonare gli studi per mettersi a lavorare. Era soddisfatto di aver raggiunto questo piccolo grande traguardo ed essere diventato indipendente, un miraggio oggi per tanti suoi coetanei. Una famiglia, quella dei Dell'Orso, colpita da grandi lutti e segnata dal dolore. Tre fratelli del padre di Michael sono scomparsi prematuramente, anni addietro, due a causa di malattie incurabili, un altro quindici anni fa in un incidente stradale proprio sotto il campo sportivo di Farindola. La vettura sulla quale viaggiava lo zio sbandò e finì fuori strada.
«Questo ragazzo deve essere un esempio per tutti noi, di serietà e spirito di sacrificio», commenta il sindaco Antonello De Vico, anche medico di famiglia dei dell'Orso. «Si era dato da fare per trovare un'occupazione stabile con la quale poter aiutare la sua famiglia che, come tante, in questi tempi di crisi, faticava a tirare avanti».
«In segno di cordoglio e vicinanza ai suoi familiari e come rispetto per la sua memoria», prosegue il sindaco di Farindola, «l'amministrazione comunale ha deciso di proclamare, per il giorno dei funerali, il lutto cittadino».
Tutto il paese si è stretto intorno alla famiglia in questo momento di profondo sconforto.
Stava svolgendo il proprio dovere come ogni giorno, come faceva da un po' di mesi a questa parte, da quando aveva trovato impiego nella ditta Renzetti di Collecorvino.
«Era davvero molto felice», racconta Walter Colangeli, un suo conoscente che abita a Farindola, «di aver trovato questo lavoro con il quale era finalmente in grado di aiutare economicamente la sua famiglia». Michael viveva con il papà Gabriele, la mamma Angelina e la sorella più piccola in contrada Trosciano inferiore, in una casa comunale. Ha frequentato le scuole medie e aveva iniziato anche le superiori, ma ha poi deciso di abbandonare gli studi per mettersi a lavorare. Era soddisfatto di aver raggiunto questo piccolo grande traguardo ed essere diventato indipendente, un miraggio oggi per tanti suoi coetanei. Una famiglia, quella dei Dell'Orso, colpita da grandi lutti e segnata dal dolore. Tre fratelli del padre di Michael sono scomparsi prematuramente, anni addietro, due a causa di malattie incurabili, un altro quindici anni fa in un incidente stradale proprio sotto il campo sportivo di Farindola. La vettura sulla quale viaggiava lo zio sbandò e finì fuori strada.
«Questo ragazzo deve essere un esempio per tutti noi, di serietà e spirito di sacrificio», commenta il sindaco Antonello De Vico, anche medico di famiglia dei dell'Orso. «Si era dato da fare per trovare un'occupazione stabile con la quale poter aiutare la sua famiglia che, come tante, in questi tempi di crisi, faticava a tirare avanti».
«In segno di cordoglio e vicinanza ai suoi familiari e come rispetto per la sua memoria», prosegue il sindaco di Farindola, «l'amministrazione comunale ha deciso di proclamare, per il giorno dei funerali, il lutto cittadino».
Tutto il paese si è stretto intorno alla famiglia in questo momento di profondo sconforto.
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