Pescara ricorda la piccola Sofia ad un anno dalla scomparsa: «Per lei più attenzioni in strada»

10 Dicembre 2025

La 15enne morta in ospedale una settimana dopo l’investimento sulle strisce pedonali davanti a scuola. Stamattina i genitori tornano nel suo istituto, Masci: «Sono importanti le lezioni con la polizia locale»

PESCARA. Una città intera ha sperato per lei. Senza neanche vedere il suo volto, tutti hanno mandato un pensiero alla piccola Sofia che aveva 15 anni quando, all’uscita da scuola, è stata investita da un Suv mentre attraversava sulle strisce pedonali di via Falcone e Borsellino. Dopo una settimana in ospedale, Sofia Di Dalmazi non ce l’ha fatta e se ne è andata il 10 dicembre di un anno fa, lasciando però un regalo a tutti. Con lei oggi cinque persone sono tornate a vivere e stare meglio: dopo la tragedia i suoi genitori Giusi e Giuseppe hanno acconsentito alla donazione degli organi. Il cuore è andato a Palermo, il fegato e un rene a Torino, l’altro rene a Genova e le cornee sono andate all’Aquila. Pescara, che per mesi ha discusso di sicurezza stradale, oggi si ferma e ricorda quella ragazzina con la passione per la pallavolo e le materie scientifiche che ha lasciato un segno nel cuore di tutti, anche in chi non l’ha conosciuta. Pomeriggio, alle ore 18, sarà celebrata una messa per lei nella chiesa di San Paolo Apostolo, la parrocchia accanto alla sua scuola, il Maior.

«INSEGNAMENTO DOLOROSO» «Il dolore è ancora vivo e accompagna ogni membro della nostra comunità». Così il sindaco Carlo Masci ricorda la piccola Sofia, che un anno fa nel giorno della tragedia parlava «di un giorno tristissimo per Pescara». E oggi, mentre la politica continua a fare il suo nome quando si parla di sicurezza stradale, la sua morte continua a interrogare tutti.

«Una vita piena di luce e sogni», dice Masci, «la sua memoria ci richiama con forza alla necessità di prestare attenzione ogni volta che siamo in strada: tutti, senza eccezioni, automobilisti, pedoni, ciclisti, motociclisti. Utenti forti e utenti deboli, ognuno ha un ruolo fondamentale nella sicurezza di tutti». Sofia era sulle strisce pedonali quel giorno, con il papà in macchina a pochi metri che la stava aspettando. «Basta un attimo, un solo istante di distrazione, per cambiare per sempre la vita nostra e quella degli altri», continua Masci, «è un insegnamento doloroso, ma necessario: dai più giovani agli adulti, dobbiamo imparare a tenere gli occhi aperti e ad assumere comportamenti responsabili. Sofia resta nel cuore di tutti noi e il modo più autentico per onorarla è trasformare la sua tragedia in consapevolezza collettiva». Dopo la tragedia, la polizia locale è entrata nelle scuole per parlare con i giovani. «Mi auguro che si comprenda quanto sia importante l’educazione stradale e che i ragazzi ascoltino con attenzione le lezioni che la nostra polizia locale porta nelle scuole, perché solo con una cultura del rispetto e della prudenza possiamo evitare che simili tragedie si ripetano».

UN MUSICAL PER LEI  «Sofia non sarà mai dimenticata», dicevano un anno fa i professori e la presidente della sua scuola, il liceo Maior. E così è stato. Per un anno intero, ogni 10 del mese, il liceo ha organizzato convegni e dibattiti con gli esperti per sensibilizzare i giovani sul Codice della strada, la sicurezza e buone pratiche. Quest’anno il tradizionale musical che il liceo mette in scena a maggio sarà dedicato a lei. A scrivere la sceneggiatura saranno i suoi compagni di scuola che in questi mesi hanno redatto oltre 30 progetti. Questa mattina a scegliere il progetto che poi sarà portato in cena saranno proprio i genitori di Sofia che hanno deciso il tema “Stupite tutti”. «Sono molto generosi nei confronti degli adolescenti perché ritengono che abbiamo bisogno degli adulti per aprirsi», dice la presidente Federica Chiavaroli, «ogni progetto è partito da un film e mira a valorizzare i talenti». Talenti come quello di Sofia, studiosa e sempre con il sorriso. A inizio anno sul suo banco una rosa bianca. «Il ricordo di Sofia è ancora molto presente a scuola», continua Chiavaroli, «lei è un monito per i ragazzi. Nei momenti di ritrovo, ricordiamo sempre che Sofia ci ha insegnato che dobbiamo essere prodenti e attenti alla guida».

IL FLASH MOB IN PIAZZA Una giornata intera per Sofia. A ricordare la 15enne anche Bruno Ciuffi, il suo allenatore dell’Antoniana, che si è messo avanti per organizzare un flash mob in piazza Salotto, alle 16. «Porterò una sua foto e con alcune sue amiche e persone che si sono affezionate a lei senza neppure conoscerla la ricorderemo», dice, «la sua assenza è una presenza costante. Ogni volta che si apre la porta speriamo sempre che sia lei. Nello sport non esistono solo i campioni, ma soprattutto i campioni del volersi bene».