Pescara, sabato lo sciopero dei vigili urbani

Stop per un’ora, ad ogni inizio turno, per cinquanta agenti della polizia municipale. Protestano contro questioni legate alla turnazione e alla sicurezza
«Non chiediamo un aumento salariale, ma vogliamo solo il rispetto dei diritti dei lavoratori e parità di trattamento». Così i sindacati Diccap-Sulpm, CiSl-Fp e Csa illustrano le ragioni della protesta della polizia municipale di Pescara, che sabato sciopererà per questioni legate alla turnazione e alla sicurezza. Si tratta del primo sciopero del Corpo dei vigili da oltre trent'anni. Nel corso di una conferenza stampa davanti al Comando, Vincenzo Mennucci (Cisl-Fp), Walter Falzani (Diccap-Sulpm) e Gianni D'Intino (Csa) hanno spiegato che le problematiche interessano un terzo dei circa 160 dipendenti. Dovrebbero quindi essere una cinquantina i lavoratori che sabato incroceranno le braccia per un'ora, all'inizio di ogni turno. Al centro delle polemiche ci sono, in particolare, la turnazione «diversa da quella concordata» in termini di orari e modalità di gestione dei turni e l'insicurezza della caserma e degli operatori, con l'installazione di un cancello carrabile che «non è più rinviabile». I sindacalisti hanno anche ricostruito le varie tappe della protesta, dalla lettera inviata durante l'estate al sindaco, Luigi Albore Mascia, che «non ha mai risposto», alla procedura di raffreddamento in Prefettura, con il dirigente del Corpo che «non si è presentato al secondo incontro». Parlando, tra l'altro, di «pressioni affinché i colleghi non aderiscano allo sciopero», i sindacalisti hanno sottolineato che, «dopo la proclamazione della giornata di protesta, l'amministrazione comunale ci ha convocato e ci ha proposto nero su bianco una riduzione degli orari di lavoro, sinonimo di una minor presenza sul territorio, pur di non ripristinare il rispetto delle regole previste dal contratto».
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