Pescara, scrutatori lottizzati, i parlamentari 5 Stelle: intervenga la Procura

Vacca e Colletti: va verificato se è stato fatto qualcosa in cambio delle nomine. E il gruppo pentastellato chiede ai consiglieri l’elenco dei nomi segnalati

PESCARA. I mugugni e le battute lungo i corridoi di Palazzo di Città non bastano a mascherare, tre giorni dopo la denuncia di una cittadina esclusa dall’elenco dei prescelti («però c’è la figlia del vice sindaco»), l’imbarazzo dei consiglieri comunali sul caso degli scrutatori nominati a discrezione dei politici in vista del referendum del 4 dicembre. Mentre la legge, che pure ha escluso il sorteggio dieci anni fa, affida le nomine alla commissione elettorale.

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Imbarazzo a cui ieri si è aggiunto altro fastidio, perché sulla questione è intervenuto a gettare benzina sul fuoco il Movimento 5 stelle con la capogruppo Enrica Sabatini, i consiglieri comunali Massimiliano Di Pillo ed Erika Alessandirini per Pescara e Cristhian Di Carlo per Montesilvano, insieme con i parlamentari Gianluca Vacca e Andrea Colletti. Che sono andati subito al sodo: «Riteniamo che la Procura abbia già diversi elementi, pubblicamente evidenziati dalle parti, per poter intervenire. Se sarà necessario», sottolineano i due parlamentari, «ci riserviamo come gruppo politico la possibilità di porre all’attenzione della Procura quanto sta emergendo sui giornali in questi ultimi giorni: va verificato se, e che cosa, è stato fatto in cambio di queste nomine».

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E con l’obiettivo di presentare loro stessi un emendamento alla prossima legge elettorale, Vacca e Colletti hanno ricordato pure che è del 2015 la proposta di legge «bloccata dal Partito democratico» a firma di 29 parlamentari 5Stelle (tra cui lo stesso Colletti), per ripristinare la modalità del sorteggio per gli scrutatori, dando la priorità ai disoccupati. Cioè quello che in sostanza chiedono, nella mozione che presenteranno giovedì in Aula, i consiglieri comunali del Movimento, come spiega Enrica Sabatini: «Chiediamo di adottare come requisito la condizione di disoccupazione: il Comune potrebbe pubblicare un avviso con cui invita gli iscritti all’Albo degli scrutatori, a produrre l’autocertificazione del proprio stato di inoccupazione o disoccupazione, che il Comune verificherà incrociando i dati con quelli dei centri per l’Impiego. Stessa autocertificazione da chiedere agli studenti di età non superiore ai 30 anni iscritti a un corso di studi e sprovvisti di reddito. E procedere al sorteggio. Non si deve creare un sentimento di dipendenza e gratitudine dei cittadini nei confronti della politica. Ma adesso», rimarca Sabatini, «ci divertiremo a vedere chi sottoscriverà la mozione tra tutti quelli che ripetono che non è colpa loro ma della legge, che è la prassi. Ci ha già dato la sua adesione Bruno», spiega ancora, «ma naturalmente dopo aver fatto le sue segnalazioni. Siamo certi che come lui, che ha già annunciato a favore del sorteggio una delibera con il consigliere Pignoli, firmeranno in tanti a favore. Ma va precisato», aggiunge, «che nonostante sia la prassi, noi non abbiamo partecipato alla spartizione e non ci ha chiesto niente nessuno». Ed è anche di questa spartizione che i 5 Stelle chiedono conto ai consiglieri comunali pescaresi. Di destra e di sinistra. «Vogliamo l’elenco dei nomi segnalati da ciascun consigliere, e sapere se ci sono parenti fino al terzo grado e come si sono divisi il numero dei posti assegnati. E confrontare anche se, effettivamente, siano stati coperti tutti i nomi di quelli che hanno chiesto il posto da scrutatore».

«Va scardinata la dipendenza», rimarca Erika Alessandrini, «tra il politico e quello che è invece un diritto dei cittadini». E infine Vacca: Lo scrutatore è garante della procedura elettorale, legarlo alla spartizione tra partiti è quanto di più lontano dalla tutela di questo ruolo e allo stesso tempo espone a possibili problemi di brogli. Sapere che la mia nomina dipende da un certo gruppo politico può essere comunque un condizionamento diretto».

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