il fatto

Pescara, si continua a spendere per la filovia che non c’è

Partito il taglio degli alberi per collaudare e pagare le opere già realizzate. Da decidere se acquistare i filobus sul mercato o se ricorrere a un bando

PESCARA. Tempi ancora lunghi, per la filovia sulla strada parco. Va ancora deciso, infatti, se si «procederà all’acquisizione dei nuovi filobus sul mercato o se invece si dovrà seguire la procedura di un bando di gara pubblico», spiega Pierdomenico Fabbiani, dirigente di Tua, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico regionale, responsabile del procedimento amministrativo relativo alla filovia.

«I tempi saranno più brevi», aggiunge Fabbiani, «se si procederà al reperimento dei mezzi attraverso il mercato, mentre saranno più lunghi se si passerà per un bando pubblico». Al momento, quindi, i lavori restano fermi e si dovranno aspettare anni, forse, per vedere il primo mezzo sul tracciato, nonostante le spese milionarie già sostenute. In realtà ci sono dei lavori in corso in questi giorni, per sfrondare le alberature (e la messa in tensione dell’impianto), ma riguardano il collaudo dell’opera già svolta dall’azienda Alpiq, con la quale Tua dovrà risolvere il contratto dopo la cessazione delle attività da parte dell’Apts, la società olandese che avrebbe dovuto fornire Phileas. Le opere realizzate da Alpiq – per un valore che partirà da tre milioni e mezzo, più gli interessi legali – dovranno comunque essere pagati dallo Stato, attraverso la Regione e Tua (che è la stazione appaltante).

Il progetto, ribadisce Fabbiani, prevede l’introduzione di mezzi «elettrico-elettrico», come a ribadire l’impossibilità di introdurre quei mezzi ibridi sollecitati dai comitati e dalle associazioni ambientaliste che si sono mobilitati per il ricorso a mezzi con un impatto ambientale il meno possibile inquinante. «I mezzi elettrico-elettrico», assicura Fabbiani, «consentiranno un impatto pari a zero per quanto riguarda l’inquinamento. E con i soldi che ora abbiamo a disposizione», prosegue, «si potrebbero acquistare anche dieci mezzi» anche se il progetto prevede il transito di sei filobus, con 800 persone in transito ogni ora.

Proprio sul sistema «elettrico-elettrico» ieri sono tornati a farsi sentire i comitati di cittadini della strada parco.

«Come si potrà scegliere», si è chiesto il portavoce, Ivano Angiolelli, «dopo la messa in tensione dell’impianto, un veicolo “full electric” che possa fare a meno delle ridondanti architetture fisse verticali, in linea con gli esiti dei tavoli tecnici tenuti in Regione? Come potranno il ministero e la procura regionale della Corte dei conti consentire la rimozione delle antiche ferraglie lautamente remunerate, riproposte dopo decenni di disagi a detrimento del decoroso stato dei luoghi faticosamente conseguito?».

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