Pescara, sospesa la "tassa" sugli anziani

22 Ottobre 2011

Passa in consiglio comunale l’ordine del giorno proposto dalla minoranza. L'assessore tratta con i sindacati

PESCARA. Con 19 voti a favore, 7 no (del Pdl) e un astenuto passa in consiglio comunale l'ordine del giorno della minoranza che impegna l'assessore Guido Cerolini a trattare con i sindacati l'introduzione di un contributo a carico degli anziani per frequentare i centri sociali.

L'argomento è stato il cuore dell'assise civica riunita ieri mattina, con la delegazione dei centri sociali a fianco dei rappresentanti sindacali in prima fila già di buon'ora per assistere alla seduta e farsi sentire. «Per adesso niente striscioni e contestazioni eclatanti», chiarisce Paolo Castellucci, segretario generale della Cgil Pescara, «l'introduzione di questa vera e propria tassa sugli anziani fa parte di un percorso di tagli al sociale che si è evidenziato con il bilancio, e ora pensando agli assestamenti ecco le altre gabelle. Sempre qui pescano», commenta, buttando uno sguardo sul gruppo di pensionati seduto intorno a lui, «pensiamo al trasporto pubblico, con migliaia di chilometri eliminati, o alla sanità: le conseguenze più pesanti sono sempre per gli anziani». E allora l'iscrizione o contributo, come viene chiamato, a 2 euro al mese (questa la cifra ipotizzata, ma mai ufficializzata) è un ulteriore balzello che diventa insopportabile per la categoria. «Anche, ma non solo, per questione di principio», ripete Romano Cocco, segretario Federazione pensionati Cisl, «i centri sociali o sono un servizio pubblico o non lo sono».

Argomentazioni che rimbalzano anche dagli scranni dell'opposizione, con Gianluca Fusilli (Pd) che ricorda che «per i centri sociali vanno stanziati fondi, altro che tasse», Vincenzo Dogali (Udc) che accusa Cerolini di «non aver lottato, prima, contro i tagli al sociale della sua maggioranza», ritrovandosi «ora a dover imporre tasse». E ancora i democratici, con Antonio Blasioli che critica «la mancanza d'una visione d'insieme della città da parte di questa amministrazione, che si perde», incalza, «a discutere del nulla, perchè i 60mila euro che ricaverebbe con la quota d'ingresso ai centri sociali poteva recuperarli altrove, invece di accanirsi su una fascia debole». Cerolini difende il progetto, «perchè di questo si tratta», ripete nel suo intervento e parlando con i sindacalisti, «progetto su cui ci stiamo confrontando con le cooperative dei centri sociali e identica cosa farò con i sindacati». Dunque l'ordine del giorno dell'opposizione sarebbe pleonastico, visto che la trattativa era già in programma. Il Pdl comunque non lo vota, checché ne dica il suo assessore.

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