Pescara, Tari: niente sanzioni se si paga entro 15 giorni

Proroga di due settimane per la prima rata dell’imposta scaduta ieri. Fila di duecento persone agli uffici del Comune per richiedere gli F24

PESCARA. Il Comune concede 15 giorni in più per pagare la Tari senza multe. Lo ha annunciato l’assessore ai tributi Giuliano Diodati al termine di un’altra giornata di caos e proteste. Ieri, ultimo giorno per il versamento della prima rata della tassa sui rifiuti, si sono presentati agli sportelli del Comune oltre 200 contribuenti. Quasi tutti per richiedere i bollettini che avrebbero dovuto essere recapitati direttamente a casa dei cittadini prima della giornata di ieri, ossia l’ultimo giorno utile per il pagamento della prima rata. Invece, diverse famiglie non lo hanno ancora ricevuto.

Da qui, la decisione di una proroga, richiesta peraltro a gran voce da più parti. Diodati ha sollecitato i tecnici dell’ente a verificare la possibilità di effettuare uno slittamento dei termini per il pagamento della prima rata. «I tecnici mi hanno detto che questa operazione è possibile», ha spiegato l’assessore, «siamo al lavoro per presentare alla prima seduta del consiglio comunale (prevista per mercoledì 5 aprile, ndr) una delibera che consentirà di portare a metà aprile la scadenza della prima rata della Tari». «Si tratta di una decisione», ha aggiunto Diodati, «per venire incontro ai cittadini che non hanno ancora ricevuto i modelli F24 a casa e che ci consentirà anche di alleggerire disagi o file agli uffici».

«Una volta allargati i termini della scadenza», ha concluso l’assessore, «sarà nostra premura anche verificare che le operazioni di consegna siano andate a buon fine, come abbiamo progettato inizialmente decidendo di affidarle ad una ditta specializzata. Questo ci aiuterà a comprendere come migliorare il servizio e renderlo più rispondente alle esigenze dell’amministrazione e dei cittadini contribuenti».

Ma il servizio, evidentemente, non ha funzionato come previsto. Ieri, fonti del Comune hanno fatto sapere che è stato recapitato l’80 per cento dei modelli F24 precompilati. Quindi, almeno 15mila contribuenti devono ancora ricevere i bollettini. Non è escluso a questo punto, vista la situazione, che il consiglio comunale possa decidere di ampliare la proroga portandola fino alla fine del mese di aprile.

Il problema dei bollettini in ritardo, per la verità, si presenta ogni anno. L’unica eccezione si è registrata nel 2016, quando l’allora assessore ai tributi Adelchi Sulpizio, riuscì a far partire l’operazione di consegna dei modelli F24 precompilati con largo anticipo.

Tuttavia, Diodati ha ricordato che i contribuenti privi dei bollettini, possono procedere lo stesso al pagamento in autoliquidazione. Basterà accedere al sito Internet del Comune (www.comune.pescara.it) e cliccare sull’icona «Cassetto fiscale», per effettuare il calcolo automatico e scaricare successivamente il modello F24. Non bisogna dimenticare, in proposito, che quest’anno sono state rimodulate le tariffe. Per quanto riguarda le attività produttive, gli aumenti vanno dallo 0,4 fino ad un massimo del 4 per cento. Per le utenze domestiche, invece, sono previste lievi riduzioni per le abitazioni più piccole e i nuclei familiari più numerosi e piccoli aumenti per i nuclei ridotti e le case più grandi.

Chi non ha la possibilità di connettersi ad Internet, potrà comunque presentarsi agli sportelli dell’Ufficio tributi del Comune per farsi stampare i bollettini precompilati. La proroga dei termini per il pagamento consentirà ai contribuenti di non incorrere nelle sanzioni per ritardato versamento. Sanzioni che sarebbero comunque ridotte utilizzando lo strumento del ravvedimento operoso, ossia lo 0,1 per cento in più per ogni giorno oltre la scadenza nei primi 15 giorni; l’1,5 per cento entro un mese dalla scadenza; l’1,67 per cento entro 90 giorni; il 3,75 per cento entro un anno.

Intanto, non si placano le polemiche. «Sbagliare è umano, perseverare è diabolico», ha affermato il capogruppo della lista Pescara in Testa Guerino Testa, «ogni anno l’amministrazione comunale commette l’errore di inviare i bollettini in ritardo. Per evitare questi problemi avrebbe potuto fare una convenzione con i Caf e gli studi professionali».

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