Pm: Spadaccini a processo per evasione

Truffa al fisco da 90 milioni, chiesto il giudizio per 14 imputati
PESCARA. Una truffa al fisco da 90 milioni di euro: è per questo che il pm Mirvana Di Serio chiede il processo per l'imprenditore degli aerei Giuseppe Spadaccini e per altre 13 persone finite nell'inchiesta che ruota attorno a società fittizie in Portogallo. Diverse società con sede a Madeira dal regime fiscale agevolato ma con il "centro decisionale" in Italia: un'organizzazione, secondo gli inquirenti, dedita all'esterovestizione, alla fittizia localizzazione della residenza fiscale fuori dall'Italia per sottrarsi agli obblighi fiscali.
E' questo il meccanismo smascherato dalle Guardia di finanza guidata dal comandante Maurizio Favia e dal colonnello Mauro Odorisio che, il 21 ottobre dello scorso anno, portò all'arresto di 13 persone tra cui Giuseppe Spadaccini, 54 anni, nato a Chieti e residente a Pescara tornato, poi, in libertà.
CHIESTO IL PROCESSO. Adesso, il pm Mirvana Di Serio firma la richiesta di rinvio a giudizio per l'imprenditore del settore degli aerei, per il commercialista di Chieti Giacomo Obletter e per il notaio di Pescara Massimo d'Ambrosio che sono accusati di associazione per delinquere insieme ad altri professionisti, alcuni non abruzzesi, e stretti collaboratori. Vanno verso l'archiviazione, invece, tre figure minori: il romano Ugo Calvosa, il tedesco Adolf Friedrich Gothskhe e la napoletana Rosaria Esposito residente a Pescara. Dice l'accusa che Spadaccini, all'epoca presidente di varie società come la Sorem che gestisce i Canadair - gli aerei antincendio di proprietà della Protezione civile - è stato il «promotore, l'organizzatore e il capo dell'associazione» che, dal 1999 al 2008, avrebbe consentito un'evasione fiscale da 90 milioni di euro. Per l'accusa, quelle società formalmente con sede a Madeira erano state costituite per emettere fatture per operazioni inesistenti per circa 30 milioni di euro. Il denaro illecitamente acquisito veniva, poi, reimpiegato sia all'estero che in Italia per l'acquisto di beni. Nell'operazione dell'ottobre 2010, infatti, i finanzieri sequestrarono anche immobili, quote societarie, uno yacht e conti correnti per circa 12 milioni di euro.
SPADACCINI E GLI AEREI. Al centro dell'inchiesta c'è Spadaccini, il cui nome è legato a una miriade di società sempre legate al settore degli aerei in veste ora di presidente ora di consigliere. Tra queste, spiccano la Sorem, Aircolumbia di cui Spadaccini è stato socio e amministratore unico fino al 2008, Itali Airlines di cui è stato amministratore unico fino al 2004 e presidente del consiglio di amministrazione dal 2004 al 2008. Ma anche nel periodo in cui Spadaccini non rivestiva più incarichi formali da amministratore «provvedeva a impartire direttive ai collaboratori», per il pm, «anche tramite Francesco Valentini e Leonardo Valenti, l'organizzatore dell'intero complesso societario».
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