Porto, l'Arta: "Il dragaggio può continuare"

"Nessun peggioramento: i valori degli idrocarburi sono simili a quelli rilevati nel dicembre 2009". Resta il problema dello smaltimento: "L'emergenza resta a causa della chiusura dell'impianto di Moscufo"

PESCARA. Le analisi dell'Arta (Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente) dicono che il dragaggio può andare avanti. Nel corso di una conferenza stampa, il direttore generale Mario Amicone ha voluto far chiarezza e fare delle precisazioni dopo alcune indiscrezioni che avevano parlato di ritardi nella consegna delle analisi.

"Abbiamo prodotto e consegnato i risultati dei rilevamenti nei tempi previsti per legge. Le analisi ultimate in questi giorni", ha detto Amicone, "hanno evidenziato un tenore e una presenza di idrocarburi di 53 mg/kg. Questo tenore è comparabile con i valori rilevati nel corso delle analisi e  della caratterizzazione del dicembre 2009. Questo vuol dire", ha proseguito il direttore generale dell'Arta, "che non si è registrato alcun peggioramento della qualità dei sedimenti e fanghi dragati. E' bene precisare che il decreto legislativo consente una concentrazione di idrocarburi di 50 mg/kg per le aree a verde pubblico e 700 mg/kg per le aree industriali. Ciò vuol dire che che il dragaggio può continuare".

Amicone non si è pronunciato sul problema dello smaltimento dei fanghi: "Crediamo che quella della immersione a mare dei fanghi (che oggi sono trattati come rifiuti) sia percorribile, a patto che si trovi un'area per il deposito dei fanghi stessi. Sicuramente", ha concluso Amicone, "la chiusura dell'impianto di Moscufo (posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Pescara) non aiuta a risolvere il problema. L'emergenza dragaggio resta".

L'Arta ha comunicato che nelle prossime settimane verranno effettuati altri rilevamenti batimetrici nelle acque del fiume Pescara.

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