Porto, riesplode la rabbia dei pescatori

Mercoledì sciopero e corteo, la categoria minaccia l'occupazione dell'Asse attrezzato

PESCARA. Riesplode la protesta della marineria per le drammatiche condizioni del porto, diventato inaccessibile per i fondali insabbiati. Mercoledì prossimo, armatori e pescatori non andranno in mare, faranno sciopero: intorno alle 8,30, si raduneranno su una banchina dello scalo marittimo per dare il via a un corteo. Verrà occupato l'Asse attrezzato, come accadde il 4 marzo scorso, quando partì una contestazione per i ritardi nell'avvio dei lavori di dragaggio.

Ora, si preannuncia una protesta ancora più pesante. La marineria è esasperata: i pescatori rischiano la vita ogni giorno per il porto diventato insicuro per i fondali bassi e, dopo aver atteso per mesi un dragaggio che si è rivelato inutile e costoso, adesso si scopre che tutto questo poteva essere evitato.

Venerdì scorso, in una conferenza stampa pubblicata ieri sui quotidiani, l'Arta ha rivelato che i fanghi prelevati dai fondali del porto non sono così inquinati come si pensava che fossero e perciò possono essere gettati in una discarica in mare, evitando così procedure lunghe e costosissime, adottate fino ad oggi, per il trattamento dei materiali escavati.

Dichiarazioni che hanno reso ancora più incandescente il clima. Al punto che, ieri mattina, armatori e pescatori si sono riuniti nella sede dell'Associazione nazionale marinai d'Italia per decidere una nuova protesta. «L'Arta ha aspettato un anno per dire queste cose», si è lamentato Massimo Scordella, l'armatore che due settimane fa ha attraversato a piedi il porto per mostrare a tutti le pessime condizioni dei fondali, quasi totalmente insabbiati. «Chiediamo un dragaggio serio», ha proseguito Scordella, «ci devono liberare il porto dai fanghi».

Questa richiesta verrà avanzata alle istituzioni mercoledì mattina, quando armatori e pescatori scenderanno di nuovo in piazza, a distanza di quasi tre mesi dalla precedente protesta. La categoria scenderà in sciopero. La protesta comincerà con il trasferimento dei pescherecci, dal porto canale, dove sono ormeggiati solitamente, allo scalo commerciale. Dopodiché, la marineria darà vita alla manifestazione che, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere l'Asse attrezzato. Intanto, i lavori continuano a restare bloccati. Venerdì scorso, l'Arta ha trasmesso i risultati delle analisi alla Regione, in cui si evidenzia un livello di idrocarburi simile a quello registrato negli esami del dicembre 2009. Secondo i tecnici dell'agenzia regionale, i problemi del porto potrebbero essere risolti individuando una discarica in mare, dove portare i fanghi dragati.

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