TIFERò JUVENTUS

Quel primo amore nel nome di Sivori

di GIULIANO DI TANNA Vivo a Pescara da 47 anni e sono tifoso della Juventus da 52. Ero appena arrivato in Italia dall’America e avevo chiesto a mio padre quale fosse la squadra con le maglie a...

di GIULIANO DI TANNA

Vivo a Pescara da 47 anni e sono tifoso della Juventus da 52. Ero appena arrivato in Italia dall’America e avevo chiesto a mio padre quale fosse la squadra con le maglie a strisce che aveva cercato, invano, di farmi guardare in tv per allontanarmi dalla mia passione, il baseball e gli Angels, la squadra di Los Angeles. La Juventus, era stata la sua risposta. Allora farò il tifo per questa Juventus, fu la mia. Non fu difficile. A farmi innamorare fu un omino argentino di un metro e 65 di altezza, Omar Sivori, che (ma allora non lo sapevo) aveva una madre di origine abruzzese, Carolina Tiracchia di Tornareccio. Lo vidi giocare nella sua ultima partita con la maglia bianconera, sulla terra battuta dello stadio Zaccheria a Foggia, in un pomeriggio di maggio del 1965. La Juve perse per uno a zero e lui quasi non toccò palla. Ma a me bastava averlo visto con i calzettoni abbassati mentre cercava di sfuggire alla morsa arcigna di uno stopper grosso come un armadio che di nome faceva Matteo Rinaldi. L’altra sera guardando Dybala muoversi, con i calzettoni calati, sull’erba pettinata dello Juventus Stadium contro il Barcellona, ho avuto un truffo al cuore: argentino come Sivori e come lui basso e magro e con quel vezzo dei calzettoni ammosciati sugli scarpini. Ho capito, se mai ce ne fosse stato bisogno, che alla presa del tifo non c’è scampo. E, sì, anche se da ragazzo andavo in curva all’Adriatico di Pescara, pagando 500 lire, a tifare per gente che solo i tifosi più vecchi ormai ricordano, come Cicogna o Lamia Caputo, De Marchi o Capogna, la passione vera resta quella di cui mi sono ammalato quando non parlavo ancora una sola parola d’italiano. Anche per questo oggi tiferò Juventus, tradendo la squadra della mia città. Che da domani riprenderò ad amare.

. ©RIPRODUZIONE RISERVATA