Spoltore

Ragazzini delle medie finiti nella chat di sesso e violenze: il preside scrive alle famiglie

25 Maggio 2025

Nel gruppo WhatsApp adescati in poche ore anche bambini delle elementari. Il dirigente invia la circolare: «Controllate i telefoni dei figli». E prepara la denuncia

SPOLTORE. Un gruppo WhatsApp a luci rosse, con contenuti pornografici, video e immagini violente in cui sono finiti dentro ragazzini non ancora adolescenti. Una chat che, nel giro di poche ore, è rimbalzata da un telefonino all’altro adescando a loro insaputa ragazzi iscritti alle scuole elementari e medie di Spoltore. Un tam tam di messaggi che, fortunatamente, è stato intercettato dall’occhio attento di alcuni genitori che si sono rivolti subito al dirigente scolastico. Da qui, l’allarme si è esteso a tutti i docenti dell’istituto e, con una circolare urgente, sono state informate tutte le classi della scuola. Domani il preside provvederà alla denuncia alla polizia postale.

A dare l’allarme sono stati alcuni genitori che hanno raccolto la segnalazione degli studenti: aprendo il loro telefonino si sono trovati all’interno della chat dell’orrore. Tra i messaggi, secondo le testimonianze degli studenti, c’erano contenuti spinti, violenti e pedopornografici. Il gruppo, chiamato “Aggiungeteee”, invita tutti coloro che ci sono cascati dentro ad aggiungere altri partecipanti alla chat. Nella descrizione del gruppo, l’admin (il proprietario della chat che al momento è sconosciuto, ndr) scrive chiaramente il suo invito: «Regola: aggiungere più persone possibili (anche Jueld)». Il gruppo, creato lo scorso 10 maggio, al momento conta oltre 150 membri. Ma già centinaia di bambini ci sono finiti dentro e, accorgendosi del pericolo, hanno segnalato il gruppo ai loro genitori e si sono disiscritti.

A vuotare il sacco e raccontare di quella chat a luci rosse è stato anche uno studente delle medie durante l’incontro del progetto “Non perdere la bussola”: un’iniziativa, coordinata dalla professoressa Viviana Pietranico, che vuole sensibilizzare i giovani sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, per renderli consapevoli delle truffe e come affrontarle. «Durante uno degli ultimi incontri», racconta la docente, «un ragazzo ci ha raccontato del gruppo e, in concomitanza, sono arrivate le segnalazioni dei genitori. Così abbiamo subito segnalato il fatto alla direzione scolastica e siamo intervenuti».

Immediato l’intervento del dirigente di istituto, Bruno D’Anteo, che ha provveduto a fare una circolare da girare con urgenza in tutte le classi. «È la prima volta che accade un fatto simile», racconta al Centro il dirigente. «Abbiamo invitato i genitori a segnalare e denunciare il gruppo alla polizia postale e lunedì lo faremo anche noi come scuola». Nella circolare redatta il 21 maggio scorso, la scuola si appella agli studenti, ma soprattutto agli occhi attenti dei genitori.

«Gli studenti hanno riferito che, dopo l’iscrizione nella chat, avvenuta a loro insaputa, hanno iniziato a ricevere immagini pornografiche e messaggi violenti», si legge nel provvedimento, «dai primi accertamenti effettuati risulta che sono stati inseriti nella chat anche alcuni alunni di scuola primaria». Di qui, la stretta dei controlli: «Si invitano i signori genitori a controllare attentamente i dispositivi dei propri figli, per verificare se siano stati inseriti da estranei nella chat e, in caso affermativo, a denunciare il fatto alle autorità competenti, conservando i dati presenti nei dispositivi».

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