Rifiuti, varata la stangata con sconti per gli invalidi

Approvate le tariffe Tari con un accordo bipartisan che introduce agevolazioni Tassa più cara per le famiglie, meno pesante per ristoranti, bar e artigiani

PESCARA. Un accordo bipartisan, che introduce agevolazioni per invalidi e pensionati e riduce le tariffe per alcune attività lavorative, ha consentito ieri alla maggioranza di approvare in consiglio comunale anche la Tari, cioè la tassa sui rifiuti che ha preso il posto della Tares. La manovra economica, fatta di aumenti dei tributi, è stata così completata.

L’ultimo tassello che mancava, cioè la tassa sui rifiuti, è stato inserito ieri senza neanche tanti sforzi, perché maggioranza e opposizione sono riusciti a trovare un’intesa su due emendamenti, contenenti agevolazioni e una rimodulazione di tutte le tariffe già approvate in giunta. Si è di fatto ripetuto lo scenario di mercoledì scorso, quando centrosinistra, centrodestra a Movimento 5 Stelle hanno approvato un emendamento che fa salire la fascia di esenzione dell’addizionale Irpef (raddoppiata dallo 0,49 allo 0,80 per cento). Ma vediamo che cosa cambia per i rifiuti.

Famiglie. La Tari si rivelerà un salasso per le famiglie pescaresi. Gli aumenti, rispetto alla Tares dell’anno scorso, sono molto consistenti. Le tariffe per le famiglie sono state addirittura aumentate, rispetto alla prima versione della Tari varata dalla giunta pochi giorni fa. Questo grazie a uno dei due emendamenti approvati ieri in consiglio che abbassano le tariffe per alcune attività lavorative, come gli artigiani e le aumentano per le famiglie. La differenza si nota leggendo le tabelle. Facciamo un esempio. L’anno scorso con la Tares un single pagava 0,84 euro a metro quadrato di tariffa fissa, più 49,28 euro di tariffa variabile. Quest’anno con la Tari pagherà 0,92 euro a metro quadro di tariffa fissa (nella delibera di giunta era previsto lo 0,91) e 73,17 euro di tariffa variabile (la giunta aveva previsto 72,43 euro). Questo significa che per una casa di 100 metri quadrati si pagheranno 173,42 euro, compresa l’addizionale del 5 per cento da pagare alla Provincia. L’anno scorso lo stesso contribuente aveva pagato 139,94 euro. L’aumento sarà di 33,48 euro. Salirà la spesa anche per una famiglia di due persone con casa di 100 metri quadri: 250,64 euro quest’anno, 199,03 nel 2013. L’aumento sarà di 51,61 euro.

Attività lavorative. Sono state modificate, rispetto alla prima versione della giunta, anche le tariffe riguardanti le attività lavorative, cioè le cosiddette utenze non domestiche. Un comunicato dei consiglieri di maggioranza fa presente che sono state introdotte forti riduzioni per le piccole imprese, mentre pagheranno di più le banche e la grande distribuzione. Le riduzioni riguardano, però, solo alcune categorie. Pagheranno di meno i ristoranti, che passano da una tariffa Tares di 31,04 euro a metro quadrato a 19,85 con la Tari; i bar e le caffetterie, da 22,49 euro a 17,33; le pizzerie e i negozi di ortofrutta, da 20,05 euro a 16,55; i falegnami e gli idraulici, da 4,10 a 4,09. Crescono in compenso le tariffe per gli stabilimenti balneari, da 2,66 euro a 4,11; edicole e tabaccai, da 5,69 a 7,55; negozi di abbigliamento e calzature, da 5,07 a 5,83.

Invalidi e pensionati. Con un secondo emendamento sono state inserite nuove detrazioni. Del 20 per cento per invalidi con badanti e reddito Isee non superiore a 10.000 euro; sempre del 20 per cento per famiglie di ultra 65enni con reddito Isee non superiore a 12.000 euro, o di 15.000 in caso di un terzo soggetto con invalidità.

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