«Rivalutiamo le miniere della Maiella»

23 Aprile 2022

SAN VALENTINO. Dai sentieri pietrosi della Maiella ai sassi di Matera, dichiarati patrimonio dell'umanità nel 1993. E' il filo che lega la «trasferta didattica», in Basilicata, promossa per oggi dal...

SAN VALENTINO. Dai sentieri pietrosi della Maiella ai sassi di Matera, dichiarati patrimonio dell'umanità nel 1993. E' il filo che lega la «trasferta didattica», in Basilicata, promossa per oggi dal senatore Luciano D'Alfonso, alla guida di una delegazione composta da sindaci, amministratori e operatori sociali di Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Abbateggio, Roccamorice, Lettomanoppello. L'obiettivo è quello di «riportare a casa la ricetta giusta per ridare vita alla vallata del fiume Lavino con l'istituzione di un parco botanico all'interno del Geopark Unesco della Maiella» per ridare slancio turistico alle comunità. Un «progetto ambizioso» che prenderà l'avvio oggi a Matera, capitale della Cultura 2019. Alle 11,30 la delegazione sarà accolta dal sindaco Domenico Bernardi con il presidente della Regione Basilicata, generale Vito Bardi, alla presenza dell'onorevole Vincenzo Viti, padre della legge Sassi 1986, i sindaci emeriti Salvatore Adduce e Raffaello Ruggeri, direttore della fondazione “Matera 2019 Giovanni Oliva”.
Con D'Alfonso anche i vertici Aca, la presidente Giovanna Brandelli, il vice presidente Donato Di Matteo e il direttore generale Marco Santedicola. Ci saranno, inoltre, il presidente dei Borghi più belli d’Italia Antonio Di Marco, l’architetto Nicola Di Battista e Lorenzo Pignatti del dipartimento di Architettura. «Saremo a Matera», ha spiegato il senatore D'Alfonso, «per capire come in concreto le idee sono diventate fatti, e farne tesoro. Questa città rappresenta un caso riuscito di progetto ambizioso pensato nel corso di decenni».
E, dunque, per l'Abruzzo potrebbe rappresentare «un modello da imitare per il nostro cammino di recupero di quel rettangolo strategico, di significato storico e di bellezza, che procede da Scafa fino a Santo Spirito a Maiella, lungo la spina dorsale del fiume Lavino, con le realtà abitate da valorizzare di Lettomanoppello, Roccamorice, Abbateggio, San Valentino e Scafa». Un territorio ricco di storia e cultura «costruito dal duro lavoro dei minatori maiellini che, tra il 1840 e il 1956, scavarono la roccia per estrarre bitume e consegnarlo all'industria asfaltifera nazionale di mezza Europa». (c.co.)