Sanità, così ripartono i servizi per i cittadini 

Via libera ad attività ambulatoriali, ricoveri programmati e cure a domicilio In 30 giorni piani aziendali per recuperare gli appuntamenti saltati in 4 mesi

L’AQUILA. La sanità che riparte ha una montagna da scalare, fatta di esami rinviati, prevenzione ferma, liste d’attesa prolungate, operazioni differite. Quest’ascesa verso il tempo perduto e la medicina rimandata in oltre quattro mesi di lockdown può cominciare da domani. La Regione Abruzzo ha emanato l’ordinanza numero 76, firmata dal presidente Marco Marsilio, dall’assessore alla Salute, Nicoletta Verì e dal direttore del Dipartimento sanità, Claudio D’Amario, con la quale si dà il riavvio delle attività ambulatoriali in classe P (programmata), dei ricoveri programmati (classi C e D), delle attività in regime semiresidenziale, dei centri diurni, delle cure domiciliari e della riabilitazione ambulatoriale e domiciliare.
Misure previste per tutte le attività sanitarie pubbliche, private, accreditate e non accreditate. Con specifici protocolli per la sicurezza riservati a pazienti, familiari e operatori sanitari.
LO STOP IN NUMERI. L’Associazione chirurghi ospedalieri italiani ha calcolato che sono stati fermati 600mila interventi in sala operatoria dall’inizio della pandemia, 50mila dei quali oncologici. Ci vorrà un anno per recuperarli, con un impegno di lavoro del 20% in più. Non solo. Perché l’80% dei servizi sanitari è stato sospeso durante il lockdown. Il sindacato Sumai-Assoprof ha stimato la sospensione di 11 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali. Anche in Abruzzo sono migliaia e migliaia i pazienti costretti a rimandare visite, interventi, screening.
GLI OBBLIGHI. Le aziende sanitarie e le direzioni sanitarie delle strutture, come previsto in quest’ultima ordinanza, devono provvedere alla preparazione di un piano di revisione dell’offerta e di recupero dei pazienti, da comunicare, entro i prossimi 30 giorni, al Dipartimento sanità.
TEST MOLECOLARE. Alla responsabilità delle direzioni aziendali e delle strutture private autorizzate o accreditate è estesa l’esecuzione del test diagnostico molecolare per Sars-CoV-2 ai pazienti che devono sottoporsi a pratiche anestesiologiche profonde o a procedure invasive (esempio indagini endoscopiche) erogate in regime ambulatoriale.
GLI INGRESSI. È necessario che ogni struttura si doti di un proprio regolamento per l’accesso degli utenti. In linea generale, l’ingresso va consentito solo a chi ne ha effettiva necessità. Deve essere previsto l’obbligo di dispositivi di protezione (mascherine) nonché il controllo del loro uso corretto, insieme alla distribuzione di soluzione igienizzante per le mani. Né operatori sanitari né utenti devono circolare negli spazi comuni dell’ospedale senza le mascherine. L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, Rsa, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani autosufficienti e non è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria. L’accompagnamento di pazienti è consentito solo per minori, disabili, utenti fragili non autosufficienti e per donne in gravidanza.
COSÌ GLI AMBULATORI. Possono riprendere le attività ambulatoriali programmate, anche quelle differite a causa dell’emergenza da Covid-19. La riattivazione è valida anche per gli accessi nei punti prelievo, per le prestazioni non soggette a classi di priorità, eventualmente sospese durante l’emergenza infettivologica, incluse le visite di controllo, e per le prestazioni da eseguirsi in regime di libera professione.
Le aziende sanitarie devono distribuire le attività programmabili ambulatoriali preferibilmente su tutto l’arco della giornata, dalle 8 alle 20, di tutti i giorni feriali della settimana. L’ingresso deve essere regolamentato, sconsigliando al paziente di arrivare prima di 15 minuti dell’orario della prestazione (accompagnatore solo per minori, disabili, utenti fragili non autosufficienti e donne in gravidanza). In tutte le aree di attesa ambulatoriali dovranno essere messe in atto misure organizzative per l’adeguata gestione delle attese. Nel caso di utenti particolarmente fragili (con patologie oncologiche e onco-ematologiche o con sistema immunitario compromesso) si dovrà prendere in considerazione l’opportunità di attivare percorsi, orari o modalità organizzative dedicate. Caso per caso, si può valutare anche la possibilità di esecuzione da remoto della consultazione di esami.
RICOVERI PROGRAMMATI. Anche per i ricoveri programmati occorre una piano scaglionato in base alla classe di priorità. In particolare per le attività chirurgiche, le aziende sanitarie realizzeranno una nuova pianificazione, in rapporto alla capacità di offerta, creando liste di priorità per gli interventi di classe A (casi che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente), B (intenso dolore) e oncologici, oltre che di quelli non procrastinabili, includendo gli altri interventi programmabili in classe C (minimo dolore) e D (non causano dolore, disfunzione, disabilità) e potendo pianificare le attività relative all’interno del sistema di offerta ospedaliera sia pubblica che privata accreditata. Vanno previste misure di screening sistematico dei pazienti nei giorni precedenti al ricovero programmato in regime ordinario o diurno (esecuzione, in regime di pre-ospedalizzazione, del tampone ed eventuali approfondimenti diagnostici mediante RX o eco torace, Tac torace).
Nel caso in cui il ricovero-intervento di un paziente positivo risultasse improcrastinabile andranno attuate le misure necessarie al contenimento del rischio di diffusione del virus. Nel caso di pazienti da fuori Abruzzo sarà opportuno che lo screening diagnostico venga effettuato nella regione di provenienza.
CENTRI DIURNI. Le attività delle strutture semiresidenziali vengono gradualmente e integralmente riattivate, dando priorità ai pazienti per cui vi è necessità inderogabile di supporto diurno. Le attività devono essere organizzate in modalità individuale o prevedendo piccoli gruppi. Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza.
CURE DOMICILIARI. Riprendono anche le attività domiciliari, classificate in quattro fasce di assistenza. Vanno rispettate, sotto la responsabilità delle direzioni aziendali, le misure operative per il contenimento del rischio epidemiologico.
Possono essere adottate modalità alternative di erogazione delle prestazioni, solo col consenso del paziente, in tutti i casi in cui ciò sia possibile (consulenze telefoniche o altri sistemi di teleassistenza e telepresenza, materiale informativo educativo consultabile a distanza).
RIABILITAZIONE. Devono essere garantite le prestazioni di riabilitazione intensiva, estensiva e di mantenimento erogabili in ambito extra-ospedaliero, residenziale, a ciclo diurno, ambulatoriale e domiciliare. Tutti i trattamenti di fisioterapia in presenza negli studi professionali-ambulatori devono attenersi ai protocolli di sicurezza.
SPORT E PATENTI. L’ordinanza conferma la ripresa integrale di attività ambulatoriali di medicina legale, visite di medicina dello sport per l’idoneità sportiva e delle commissioni per patenti e invalidità civile. Con visite scaglionate e per appuntamento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA