Scafa, esalazioni dal camino «Così ho salvato le mie sorelle»

Il racconto di Aurora Marangoni, figlia dell’ex sindaco Dino: prima il malore della madre Vittoria poi le ragazze svenute e il suo intervento. Ricoverate all’Iperbarico di Fano, stanno tutte bene
SCAFA. Hanno rischiato di morire le figlie dell’ex sindaco di Scafa Dino Marangoni Vanessa, Marianna e Aurora - rispettivamente di 34, 30 e 23 anni - a causa di un'intossicazione da monossido di carbonio innescata dal camino della propria abitazione, in località De Contra, dove risiedono coi propri genitori. Solo la prontezza di una di loro, la più piccola, ha evitato il peggio.
Erano poco più delle 22,30 quando Marianna Marangoni raggiunge la sua camera al piano superiore per addormentarsi. Poi, intorno alle 23,15, Vanessa, la sorella più grande, ha cominciato a non sentirsi bene trovandosi stranamente costretta a stendersi sul letto dei genitori, evitando di fare le scale per raggiungere la propria camera, pensando di non farcela per quanto era spossata. Poco meno di mezz’ora dopo Vanessa si aggrava e comincia a chiedere aiuto ad Aurora, che precipita da lei dalla cucina, scoprendola in stato di semi incoscienza mentre nel frattempo Marianna, svegliatasi per le grida, scende dal piano di sopra ma cade a terra appena raggiunte le sorelle. «Mi sono resa conto che qualcosa non andava perchè anche io ho avvertito uno stato di malessere improvviso e una strana emicrania», racconta Aurora. «A quel punto mi sono imposta di non svenire per cercare di fare qualcosa: ho chiamato il 118 e aperto istintivamente le finestre. Marianna ha cominciato a riprendersi, cosi ci siamo messe a respirare dalla finestra per recuperare energia, ma Vanessa era ancora sdraiata senza forze, probabilmente perché il letto si trova in un punto più interno rispetto alle finestre. Allora l’abbiamo presa dalle braccia e con non poca fatica siamo uscite da casa».
A quel punto anche Vanessa ha ripreso conoscenza e finalmente Aurora si lascia andare a terra, stremata. Un istinto decisivo quello di Aurora, in quei pochi attimi bastava perdere la testa e staremmo a raccontare un’altra storia. Oltre che dal 118, le ragazze sono state raggiunte dai vigili del fuoco del distaccamento di Alanno.
Il padre in quel momento non era in casa avendo accompagnato verso le 21,30 la moglie Viviana Torrieri all’ospedale di Popoli: la donna aveva lamentato alcuni sintomi che tutti avevano collegato ad una piccola complicazione di salute avuta venti giorni prima. Invece, col senno di poi, era anch’esso riconducibile alle esalazioni del camino. «Non riesco a capacitarmi, nessuno si è accorto di nulla, nessun odore. Sto facendo controllare per sicurezza anche l’impianto di riscaldamento, ma finora nessun problema, cosi come avevano già rilevato i vigili del fuoco accorsi insieme ai carabinieri. Sicuramente non accenderò nulla fino a quando le cause non saranno chiare». E aggiunge: «Mentre eravamo in attesa di iniziare i controlli in ospedale, siamo stati informati e abbiamo raggiunto immediatamente il pronto soccorso di Pescara, dove le mie figlie sono state trasportate in ambulanza. Ringraziando Dio è finita bene». Da Pescara le tre sorelle sono state trasferite tutte a Fano per un ciclo di terapia iperbarica. Stanno tutte bene e nel tardo pomeriggio sono state dimesse. «Quello che è accaduto questa notte», riprende il genitore «è qualcosa di molto grave per il pericolo corso e mi piacerebbe che ora diventasse un contributo utile al miglioramento della buona pratica nell'utilizzo di una caldaia o di un camino di uso domestico». I sospetti si confermano indirizzarsi verso una cattiva combustione del camino che ha generato monossido di carbonio. I vigili del fuoco escludono infatti che vi sia un malfunzionamento della caldaia. «Sono contento per la famiglia Marangoni, le cose potevano andare molto peggio», afferma l’ingegner Vincenzo Palano, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Pescara «Il monossido di carbonio è un gas velenoso ed insidioso che non dà segnali essendo inodore. L’inalazione avvenuta nell’ambiente del camino è bastata affinché l’ossido di carbonio si combinasse con l’emoglobina formando carbossiemoglobina, quindi i tessuti hanno cominciato a morire non arrivandovi più l'ossigeno necessario ma, attenzione, questo accade anche dopo aver aperto le porte o abbandonato la stanza. Quanto accaduto alla famiglia Marangoni è stato un vero colpo di fortuna».