SE UN UBRIACO AMMAZZA UN CICLISTA

L’ultimo episodio è accaduto appena mercoledì: alle 16 e 25 un agente di custodia del carcere teramano di Castrogno, Renzo Lanci, nel suo tempo libero stava pedalando allegramente in quel di Floriano di Campli, con la sua bici da corsa. All'improvviso una Fiat Stilo guidata da un 24 enne risultato poi positivo all'alcoltest (a quell'ora del pomeriggio!) lo ha investito e ucciso. Peraltro fuggendo dal luogo dell'incidente e costituendosi solo due ore dopo. A questo punto dico perché sono favorevole alla legge sull'omicidio stradale di cui da tempo immemorabile si discute in Parlamento.

Premetto subito che non sono il tipo da invocare la legge del taglione, anche se trovo normale che soprattutto i familiari delle vittime innocenti chiedano pene più severe delle ridicole condanne di oggi, in particolare per chi combina disastri sotto l'effetto di alcol o droghe. Mi preme di più la seconda parte del provvedimento, quella detta dell'ergastolo della patente. In pratica si prevede che a chi si macchia dei comportanti di cui sopra sia vietato di guidare per sempre. Il motivo è semplice: studiando gli incidenti più gravi, ci si è resi conto che in molti casi i protagonisti (in negativo) sono personaggi recidivi, che già avevano causato altri drammi sempre guidando in condizioni di scarsa o nulla lucidità. Guidare non è un diritto, con l'auto si possono rovinare intere famiglie, per sempre.

Un omicidio stradale, appunto. Prevenire tutto è impossibile. Ma fermare chi domani potrebbe investire un tuo caro è un dovere. Facciamolo. Buona domenica.

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