Sommelier uccisa, il revolver chiesto a un amico 15 giorni fa
L’assassino si era fatto restituire l’arma col pretesto di sentirsi insicuro a casa. Lunedì attesa l’autopsia e poi il ritorno della salma a Pescara
PESCARA. L’arma usata da Giuliano Cattaruzzi per uccidere l’ex moglie, la sommelier pescarese Donatella Briosi, a Udine, durante la compravendita della casa coperta da ipoteca, era tornata nella disponibilità dell’assassino solo pochi giorni fa.
Cattaruzzi si era fatto restituire il revolver a tamburo calibro 38 da un amico, segno che stava mettendo a punto un piano di morte, essendo preoccupato che la donna potesse creargli dei problemi a livello economico, come avrebbe scritto nelle lettere trovate nell’abitazione dalla polizia. L’arma, come appurato nel corso delle indagini sull’omicidio-suicidio, era stata di proprietà di Cattaruzzi fino allo scorso anno dopodiché l’architetto l’aveva ceduta a un amico. Una quindicina di giorni fa, quando era rientrato a Tarcento proprio per effettuare la compravendita dell'immobile, aveva chiesto all’amico che gli restituisse il revolver. Gli aveva detto di sentirsi insicuro da solo, in una casa isolata, e l'amico gliela aveva consegnata. I due avevano anche consegnato all'autorità una dichiarazione di cessione dell'arma.
Due giorni fa, dopo le 10 del mattino, Cattaruzzi ha tirato fuori la pistola dentro lo studio del notaio Amodio-Andrioli, dove era in corso la stipula della compravendita della casa di sua proprietà gravata da una ipoteca a favore della ex moglie. E l’ha uccisa sparandole alla nuca, per poi togliersi la vita puntandosi la pistola alla gola. Una scena avvenuta sotto gli occhi di diversi testimoni e che ha provocato un fuggi fuggi generale.
In vista di quell’appuntamento Donatella era apparsa «serena e tranquilla» a una cugina pescarese con cui aveva scambiato dei messaggi. Per lei si stava per definire una situazione che andava avanti da tempo. Dopo l’autopsia, che potrebbe essere effettuata lunedì, il corpo della donna tornerà a Pescara, dove sono rimasti i parenti, molto noti per le attività nel settore delle ferramenta e del legname. (f.bu.)