Sub scomparso, sequestrati anche i certificati medici: l’uomo aveva problemi di cuore e diabete

1 Ottobre 2025

Dai documenti emerge che Ugo Coppola presentava queste condizioni di salute. E ora l’inchiesta con due indagati ruota attorno a chi gli ha rilasciato le licenze

PESCARA. Certificati medici che attestano problemi di salute al cuore e per il diabete. Questi e altri documenti, come le licenze e i brevetti conseguiti dal sub Ugo Coppola, sono ora al vaglio della Procura di Ravenna che, a distanza di oltre un mese dalla sua scomparsa nelle acque del Relitto del Paguro, ha iscritto nel registro degli indagati due persone con l’ipotesi di omicidio colposo. Sono adesso le condizioni di salute di Ugo, 54 anni di Pescara, certificate dai medici e consegnate nelle mani degli istruttori delle scuole sub prima di fare l’esame, a far luce su un aspetto importante per gli inquirenti: capire se l’uomo potesse o meno fare immersioni di quel tipo a determinate profondità, a partire proprio da quella del Relitto del Paguro, sulla costa del Ravennate, dove si scende dai 10 ai 35 metri.

Sotto sequestro anche i brevetti che le scuole sub hanno rilasciato al 54enne, a partire dal patentino di primo livello conseguito nel 2019 nella scuola Share Adventure di Pescara, che lo abilitava a scendere fino a 18 metri di profondità. Successivamente, Coppola aveva ottenuto un secondo brevetto a Ponza, che gli consentiva immersioni fino a 40 metri e quello per l’uso della muta stagna lo scorso anno. Il terzo brevetto, conseguito a febbraio 2024, era stato rilasciato a Montegrotto Terme. Anche questo attestato lo abilitava a raggiungere i 40 metri di profondità, una soglia ritenuta particolarmente delicata per sub non esperti o con problematiche di salute.

Gli inquirenti stanno ora verificando la validità e la regolarità di questi brevetti, soprattutto alla luce delle condizioni mediche pregresse del sub pescarese, tra cui problemi cardiaci e diabete, che potrebbero aver influito in modo determinante durante l’immersione. Le testimonianze raccolte finora raccontano di un uomo noto per la sua determinazione, ma anche per una certa inesperienza nei contesti subacquei più impegnativi. Un’istruttrice della scuola Loto di Pescara ha riferito, sin dal giorno dopo la sua scomparsa, di avergli negato il rilascio di un brevetto in passato, ritenendo che il sub non fosse in grado di affrontare immersioni.

Intanto la procura continua a raccogliere documentazione medica e testimonianze, mentre si attende l’esito degli esami tecnici sulle attrezzature utilizzate durante l’immersione al Relitto del Paguro. L’indagine per omicidio colposo ora ruota attorno a chi ha autorizzato Coppola a immergersi in quelle condizioni, a partire dalla spedizione organizzata dal gruppo Dive Planet di Rimini e al percorso formativo seguito dal sub per ottenere licenze e abilitazioni.

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