Tarsu scontata, promessa non mantenuta

27 Gennaio 2011

La riduzione del 50% sulla tassa rifiuti non è partita, le imprese restano al palo

PESCARA. Vi ricordate gli sconti sulla tassa dei rifiuti studiati dall'amministrazione comunale per far nascere nuove imprese a Pescara? Ad un anno di distanza dal primo annuncio, gli sgravi sulla Tarsu non sono stati ancora applicati. Quella promessa è rimasta lettera morta.

L'assessore ai tributi Massimo Filippello ha spiegato che il Comune ha bloccato tutto, dopo aver saputo che nella Legge di stabilità, la vecchia Finanziaria del governo, sono state introdotte delle norme riguardanti la tassa dei rifiuti. In pratica, la Tarsu dovrebbe cambiare nome in Tia ed essere calcolata non più sui metri quadrati degli appartamenti, ma sulla quantità del pattume prodotto dalle famiglie. La proposta è stata tuttavia congelata, in attesa che il governo decida le modalità di applicazione dell'autonomia impositiva degli enti locali nell'ambito del federalismo fiscale.

Così, il progetto del Comune si è fermato. Chissà quanti aspiranti imprenditori hanno atteso di poter avviare nuove attività proprio in vista di quel forte sconto promesso e non mantenuto sulla tassa dei rifiuti.

Nel gennaio dell'anno scorso, l'assessore aveva rivelato di voler avviare questo progetto. Il Centro è andato a verificare, ad un anno di distanza, cosa è cambiato. Inizialmente, Filippello aveva parlato di esenzione totale per i futuri imprenditori. Poi, nell'ottobre scorso, si è passati dall'esenzione allo sconto del 50 per cento.

Nella conferenza stampa dell'ottobre scorso l'assessore, nel presentare il nuovo regolamento sulla tassa dei rifiuti, ha illustrato le modalità di applicazione degli sconti. «Le agevolazioni inserite nel regolamento», aveva fatto presente, «puntano, innanzitutto, ad incentivare la libera impresa. Abbiamo inserito una riduzione pari al 50 per cento della tariffa riservata all'avvio di nuove attività economiche, limitatamente ai primi tre anni di attività». «Non spetta», aveva proseguito Filippello, «la riduzione a coloro che cessano l'attività e ne intraprendono un'altra dello stesso tipo entro sei mesi dalla cessazione, o alle attività che rappresentano una semplice prosecuzione di quella precedente, specie nel caso di un passaggio di imprese tra congiunti». «Il nostro obiettivo», aveva concluso, «è di consentire l'entrata in vigore del regolamento con le agevolazioni a partire dal primo gennaio 2001». Ora, quella scadenza è stata superata.

Lo sconto per tre anni dovrebbe consentire alle nuove imprese di risparmiare centinaia, forse migliaia di euro, sulla Tarsu. Un incentivo che potrebbe invogliare diversi aspiranti imprenditori, in un periodo di crisi, ad aprire una nuova attività, come negozi, locali pubblici, aziende, servizi. Quelle nate di recente non sono state di certo frutto di questa agevolazione del Comune mai avviata.

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