Tassa rifiuti, 14 milioni mai riscossi

Seccia: ecco i vecchi crediti inesigibili. Il Pd: ma il buco non esiste.

PESCARA. Ci sono 14 milioni di euro di tasse sulla spazzatura che risalgono a 11 anni fa, mai riscosse. Un milione 600mila euro di Ici degli anni 2003-2006 evasi. E anche un milione 959mila euro di affitti mai incassati datati 1982, cioè ben ventisette anni fa. Dai conti del Comune è uscita fuori una valanga di crediti non più esigibili. La stima, ancora approssimativa, supera i 44 milioni. Soldi che figurano in bilancio in maniera fittizia.
A lanciare l’allarme è stato l’assessore alle finanze, Eugenio Seccia, proprio nel giorno in cui il Pd ha riaperto la polemica sul bilancio, sostenendo che i conti lasciati dalla precedente amministrazione di centrosinistra sarebbero a posto e che non ci sarebbero buchi. E’ stato anche preparato un manifesto titolato così: «Il mondo è pieno di buchi, il Comune di Pescara no». Ma ieri l’assessore ha svelato un altro scenario, fatto di tasse e canoni non pagati ed evasori mai perseguiti. Una cattiva gestione della cosa pubblica che parte dal lontano 1982 e che è proseguita nel corso di tutti questi anni.

TARSU MAI RISCOSSA
Le cifre fornite dall’assessore e dal presidente della commissione finanze Renato Ranieri fanno rabbrividire e gettano un’ombra cupa sulle amministrazioni passate. Il dato che forse fa più arrabbiare i cittadini onesti che pagano regolarmente le tasse è indubbiamente quello della Tarsu, l’imposta sui rifiuti. Ma come è possibile che ci sia un credito di ben 14 milioni 447mila euro per tasse non pagate che risalgono in gran parte a undici anni fa? Le passate amministrazioni non hanno fatto nulla, probabilmente, per riscuotere questa somma di denaro, pari al doppio della spesa per il Ponte del mare. Questa montagna di denaro ora non potrà essere più riscossa, perché la legge stabilisce un periodo massimo di 5 anni per il recupero.

AFFITTI EVASI DAL 1982
Un altro dato eclatante è quello della gestione dei fabbricati. Il Comune ha accumulato crediti per un milione 959mila euro di affitti, alcuni dei quali risalgono addirittura al 1982, cioè a 27 anni fa. «Pare evidente», commenta l’assessore, «che sarà difficile riscuotere canoni così vecchi».
Stesso discorso con la gestione dei terreni, dove risultano crediti non riscossi dal 1989 ad oggi che hanno fatto raggiungere la cifra di 9 milioni 523mila euro.

ICI MAI PAGATA
Nel calderone dei crediti inesigibili non manca nemmeno l’Ici. Il Comune si è «dimenticato» di riscuotere le annualità del 2003, 2004 e 2006, per un totale di un milione 606mila euro. Una parte di questi soldi non potrà essere più richiesta, per la gioia degli evasori, perché sono scaduti i termini.
Nell’elenco fornito da Seccia figurano anche 16 milioni 572mila euro di crediti su sponsorizzazioni e spese condominiali non incassati dal 1984. Anche questi caduti in prescrizione.

Facendo la somma di tutti questi crediti non riscossi si arriva a 44 milioni 107mila euro. Una cifra che sarebbe stata riportata dalle precedenti amministrazioni periodicamente in bilancio, alla voce residui attivi. Ma in maniera fittizia, perchè gran parte dei crediti è stata ampiamente prescritta.

MANIFESTI DEL PD
Ieri, mentre Seccia svelava la nuova voragine contabile, il Pd presentava alla stampa la sua iniziativa per ribadire che il bilancio lasciato in eredità dal centrosinistra è a posto. Verranno affissi manifesti in tutta la città per informare i cittadini che il buco di 6 milioni di euro, denunciato tempo fa dall’attuale amministrazione, di fatto non esisterebbe.
«L’amministrazione ha confermato che c’è un avanzo di 6 milioni», ha detto Gianluca Fusilli, «ci attendiamo da Seccia che si scusi con la città». «Gli allarmi lanciati dalla maggioranza non sono giustificabili», ha aggiunto Marco Alessandrini. «L’attuale amministrazione ha certificato l’avanzo di amministrazione», ha fatto notare Camillo D’Angelo.

Nel manifesto, corredato di disegni di ciambelle, viene fatto presente che non esistono buchi. «Lo conferma finalmente anche l’amministrazione Mascia», si legge, «è stato certificato un avanzo di 6.027.028 euro, alla faccia del buco». «La solidità finanziaria del Comune di Pescara», conclude il manifesto, «è un’altra eredità del centrosinistra». Ma, alla fine della presentazione, è arrivata la notizia della montagna di crediti inesigibili.